CAGLIARI. Botta e risposta. Venerdì sera, saputo della conferenza stampa del centrosinistra di ieri mattina, il sindaco Emilio Floris ha convocato una contro-conferenza da tenersi alla fine dell’incontro dell’opposizione, sempre a Sant’Elia, nell’ex Lazzareto. E in questa il primo cittadino ha alzato i toni e stracciato, di fronte ai giornalisti, un volantino del centrosinsitra che lo accusava di aver perduto centinaia di milioni e di non volere il risanamento abitativo di Sant’Elia. «Chi dice che noi non ci siamo mai interessati del quartiere, afferma una falsità. Nel rione sono già stati investiti 35 milioni». Poi il primo cittadino ha ribadito che la non ratifica dell’accordo «non significa mancanza di volontà: noi vogliamo arrivare ai contenuti ma in modo preciso. Invece abbiamo avuto una progetto per la riqualificazione delle case in ritardo e con tre ipotesi: da 500 a 10mila abitanti in più. Mentre sono contrario a un aumento degli abitanti. Poi ci avevano parlato di rimozione dei palazzoni, ora di riqualificazione e noi vogliamo capire come». In realtà, ha precisato il sindaco Floris, «quando il presidente Soru mi parlò del progetto del Betile, dissi che era necessario fare anche un risamanento abitativo ed è così che è nato il progetto. Per questo l’intervento sui palazzoni, il porticciolo e il Betile vanno di pari passo». Sul Betile, però, all’interno della maggioranza di centrodestra vi sono posizioni anche fortemente contrarie al museo. «Il problema - ha continuato il primo cittadino - è che deve essere chiaro che per il Betile vi saranno fondi aggiuntivi e che questa struttura non mangerà le risorde delle altre strutture culturali. Se è così io sono d’accordo». Il responsabile dell’esecutivo, però, ha affermato che il Betile, in ogni caso, andrà avanti perchè inserito nei progetti per l’anniversario dell’Unità d’Italia e che ora dipende dallo Stato centrale... «No, se non si fa un intervento contestuale alla riqualificazione abitativa, il museo non passa. Voglio vedere con un governo centrale a noi amico, se le cose continuerebbero...». Inoltre il presidente Soru ha proposto al sindaco di scrivere lui il nuovo accordo di programma. «Beh, è un passo avanti. Ma l’accordo deve essere scritto assieme, per definire tutti i contenuti. Semmai chiedo che il Comune abbia pari dignità della Regione e nessuna subordinazione». L’opposizione sottolinea la contraddizione sul fatto che la non ratifica è avvenuta dopo che il primo cittadino aveva firmato... «La sigla era politica, ma una serie di parti dell’accordo dovevano essere integrate con le necessarie pratiche burocratiche. La commissione all’Urbanistica ha lavorato con costanza, salvo pochi giorni per qustioni elettorali. I tempi non sono stati sufficienti. E la Regione non ha ottemperato a tutti gli atti. Le cose dovevano essere certe, ma così non è stato. Allora il sindaco e la maggior parte della maggioranza non si sono sentiti di controfirmare». E quindi? «Ora io voglio un accordo preciso, coi progetti, i tempi e i fondi dsponibili». (r.p.)