Una volta sgomberata, una squadra di carpentieri ha murato la porta per evitare che l'appartamento potesse essere occupato nuovamente dagli abusivi. Nella tarda mattinata di ieri, firmato l'ordine di sgombero dalla Procura, una decina di agenti della Polizia municipale hanno liberato una casa in via Schiavazzi, allontanando una donna che da qualche settimana aveva sfondato l'ingresso e occupato abusivamente l'immobile comunale. Sotto lo stretto controllo delle assistenti sociali del Comune, i vigili urbani hanno fatto irruzione nell'appartamento, convincendo l'inquilina a lasciare l'edificio senza opporre resistenza. Una volta fuori, la donna (residente in un centro del Cagliaritano, ma ora senza un tetto dove abitare) è stata affiancata dalle operatrici dei servizi sociali che le hanno offerto una soluzione temporanea per i prossimi giorni. L'appartamento occupato era in attesa di essere assegnato ufficialmente a una famiglia cagliaritana inserita nella graduatoria, ma nelle scorse settimane era arrivata la notizia che qualcuno era riuscito ad intrufolarsi e chiudersi dentro. Accertata la presenza di un'inquilina non autorizzata, gli agenti della Municipale hanno inviato il fascicolo in Procura e, ieri mattina, il magistrato ha dato l'autorizzazione allo sgombero per il sequestro penale dell'immobile. Una volta libero, nonostante gli ufficiali di polizia giudiziaria abbiano appeso notifica e applicato i sigilli, il Comune ha ordinato comunque che fosse murata la porta d'ingresso, così da evitare il rischio di una ulteriore occupazione abusiva prima dell'ingresso dei legittimi assegnatari. Gli sgomberi rientrano nei programmi individuati da un protocollo d'intesa, sottoscritto tra la Procura, la stessa Prefettura e le amministrazioni comunali di Cagliari e Quartu Sant'Elena con l'obiettivo di assicurare ai legittimi destinatari degli alloggi popolari il ripristino dei principi di equità e giustizia. Una svolta rispetto agli anni del cinismo e dell'impunità, il 2006 e 2007, quando gli anziani non potevano permettersi un ricovero in ospedale né di andare a fare la spesa perché il rischio di trovarsi l'appartamento occupato e i mobili fuori dalla porta senza che nessuno riuscisse a sgomberarlo era altissimo. Fu l'ex assessore al Patrimonio Gianni Chessa a lottare per chiedere al sindaco, al prefetto e alle forze dell'ordine la tolleranza zero che ha consentito, nella seconda parte del 2007, di ridurre drasticamente le occupazioni. FRANCESCO PINNA 24/04/2008