Nella zona di sosta dei rom i carabinieri hanno rilevato la presenza di amianto
C'è amianto nel campo nomadi sulla 554. E ce n'è così tanto che il Tribunale di Cagliari è stato costretto a nominare un commissario straordinario per la sicurezza: Roberto Mascia, dirigente comunale dell'Ambiente e dell'Igiene del suolo, dovrà preoccuparsi di attivare tutti gli interventi necessari per risanare l'area del campo nomadi e le zone limitrofe. Ad mettere in moto il meccanismo è stato un controllo effettuato dal nucleo ecologico dei Carabinieri che, qualche settimana fa, aveva registrato la presenza di lastre in cemento-amianto, particolarmente nocive per la salute. Non solo: all'interno del campo, sono stati trovati altri materiali pericolosi, dalle batterie d'auto agli oli esausti, che hanno messo in allarme i militari dell'Arma.
Il commissario dovrà occuparsi di una serie di operazioni che sono tutt'altro che agevoli: l'amianto deve prima essere incapsulato. Poi, deve essere trasportato utilizzando mezzi speciali. E infine deve essere dirottato in discariche speciali create proprio per ospitare questi materiali particolarmente pericolosi. Una serie di interventi che finiscono con l'essere molto costosi. E che rischiano di rimandare ancora una volta la soluzione del problema campo nomadi: per il risanamento dell'area saranno infatti utilizzati i fondi che la Regione ha dirottato al Comune. Denaro, dunque, che non potrà essere utilizzato per risolvere definitivamente la questione.
Una situazione che crea qualche malumore all'interno della maggioranza che guida il Comune. Maurizio Porcelli, consigliere di Forza Italia, critica l'operato della Giunta. «Ancora una volta», spiega, «è stata fatta una scelta sbagliata: il Comune ha ricevuto dalla Regione soldi che devono essere utilizzato per rattoppare una situazione di estrema gravità. Ma sono soldi buttati perché, probabilmente, tra qualche si dovrà affrontare nuovamente quel problema».
Il campo sulla 554, secondo Porcelli, deve essere smantellato. «Comune e Regione devono sedersi attorno a un tavolo per individuare un'area pubblica nella quale costruire un nuovo campo, più moderno e razionale. Una scelta che è stata già fatta in tante altre parti d'Italia». Resta da stabilire dove creare questa nuova realtà. «A Macchiareddu», suggerisce Porcelli, «ci sono aree già infrastrutturate che potrebbero tranquillamente accogliere il nuovo campo nomadi». ( mar.co. )
04/07/2008