Universitari. Contratti irregolari e speculazioni: inchiesta sugli affitti ai fuori sede
Daniela Noli (Ersu): il Comune rischia di perdere 1,4 milioni
Affitti in nero: ecco la radiografia degli studenti universitari che vivono nel capoluogo.
Affitti in nero, sovraffollamento e speculazioni sugli studenti fuori sede. È il quadro poco confortante dell'inchiesta promossa dai Giovani comunisti componenti del gruppo di rappresentanza studentesca universitaria Unica 2.0. La relazione è stata presentata ieri nell'aula magna della facoltà di Lettere alla presenza del presidente dell'Ersu Daniela Noli e di Eugenio Inconi del sindacato Sunia. Il dato che salta immediatamente all'occhio è la percentuale degli affitti in nero o irregolari: il 42 per cento del campione. Fantasmi, perfetti sconosciuti per Comune, Ctm e istituzioni che devono offrire servizi ai cittadini.
IL QUESTIONARIO La discussione è stata introdotta da Moreno Lai che ha illustrato le modalità del questionario. L'indagine è stata effettuata tra aprile e maggio di quest'anno e proposta nelle mense universitarie e su internet a un campione di circa mille studenti. Matteo Quarantiello, rappresentante degli studenti nel Cda dell'Università, ha messo a fuoco i punti della ricerca. Il problema degli affitti in nero interessa soprattutto gli studenti fuori sede, ma quanti e per quali motivi scelgono di viaggiare rinunciando a una stanza nel capoluogo? «La mancanza di un contratto regolare non scoraggia affatto la ricerca di un'abitazione. La causa principale è legata a motivi economici (66%), o perché è più conveniente viaggiare (34,15%) che non trovare una sistemazione in affitto, o perché gli affitti sono tutti troppo cari (31,71%). Fra il restante 33% circa invece c'è chi vi rinuncia per motivi personali (la quasi totalità), motivi di lavoro (solo 4 casi) o per la mancanza di un contratto regolare (un solo caso)», afferma Quarantiello.
I QUARTIERI La quasi totalità degli studenti intervistati vive a Cagliari e solo una piccola percentuale a Pirri e Monserrato. Come sono distribuiti nel capoluogo? «Le tre fette più grosse sono a San Benedetto in cui risiede il 22,43% degli intervistati, San Michele col 14,33% e Is Mirrionis col 29,44%», afferma il rappresentante del Cda. Discorso a parte meritano Marina, Villanova e Stampace. «Il 15 per cento dei ragazzi intervistati abita nel centro storico». Il costo medio di una stanza è 215 euro, come sono i prezzi nei vari quartieri? «L'analisi si è sviluppata su 6 scaglioni tra i 150 e i 300 euro. Nelle due zone del centro e di San Benedetto il prezzo è al di sopra della media con 217 euro, mentre per le due zone di San Michele e Is Mirrionis il dato si ferma a 212 euro per la prima e 214,50 euro per la seconda, entrambe al di sotto della media».
LE AGEVOLAZIONI Contro gli affitti in nero o irregolari è in vigore dall'anno scorso la legge 431 che promuove contratti agevolati per gli studenti e detrazioni fiscali per i proprietari. In pochi ne usufruiscono: solo il 9 per cento.
L'ERSU Daniela Noli, dopo le polemiche che anticiparono la sua uscita dalla giunta comunale con la delega alle Politiche giovanili, ora è presidente dell'Ente regionale per il diritto allo studio. «Dobbiamo incentivare i proprietari delle abitazioni a utilizzare la legge 431. Le agevolazioni sono importanti, soprattutto sull'Ici: il 15% di detrazione in caso di contratto libero (4 anni + 4) o addirittura il 40,5% per i contratti studenteschi (6 mesi rinnovabili)». Il sindaco Emilio Floris più volte ha parlato di studentato diffuso per far rivivere il centro storico concedendo le case sfitte agli studenti fuori sede. È una buona idea? «Ottima, ma vorrei sapere che fine ha fatto il bando, già finanziato, per il progetto da 1 milione e 400 mila euro che ho presentato quando ero assessore comunale. Non vorrei che quei soldi ritornino nel calderone statale come è successo agli 800 mila euro per il centro di aggregazione che doveva essere realizzato a Monte Mixi. Somma che non siamo riusciti a spendere».
ANDREA ARTIZZU
10/06/2010