Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sì alla Fabbrica della creatività

Fonte: La Nuova Sardegna
17 luglio 2008

GIOVEDÌ, 17 LUGLIO 2008
Pagina 1 - Cagliari
di Roberto Paracchini


Cinque milioni per i primi lavori: atelier degli artisti e laboratori
All’interno anche l’agenzia di architettura, la cineteca regionale e la digital library

CAGLIARI. Cinque milioni per la Fabbrica della creatività, si tratta della prima trance legata al recupero dell’ex manifattura tabacchi. Il tipo di intervento che si prospetta e che riguarda una solo parte dell’imponente struttura di archeologia industriale, «è del tutto conservativo - sottolinea l’assessore regionale Maria Antonietta Mongiu (Cultura) - abbiamo dato il via alla prima tappa nella nascita dei luoghi della “società educante”: partendo dall’ex manifattura, le Fabbriche della creatività sorgeranno anche in divese altre parti della Sardegna. Una, ad esempio, è già prevista a Sassari».
La seconda trance dell’intervento sull’ex manifattura comprenderà la parte anteriore e più antica, e il cimema Due Palme. Per il momento il bando pubblicato dalla Regione riguarda il recupero di parte del complesso, la progettazione esecutiva degli impianti e delle strutture e il coordinamento della sicurezza. La scadenza per la presentazioe dei progetti è il 1º ottobre: sarà scelto quello considerato «più in sintonia con l’idea dell’amministrazione».
Il progetto preliminare prevede la realizzazione, al piano terra, nel cuore dell’ex Manifattura, dell’agenzia di architettura e, nei locali che la circondano, degli atelier degli artisti per i laboratori sperimentali, che «comprendono - spiega la Mongiu - tutti i settori creativi, teatro incluso».
Alle spalle di questo comparto sarà dislocata, con sale di lettura e postazioni per la consultazione, la cineteca regionale e la digital library, centri di documentazione finalizzati a garantire l’acquisizione, la conservazione, la fruizione e la diffusione del patrimonio materiale e immateriale legato alla Sardegna. «Vogliamo difondere la conoscenza della cultura cinematografica e audiovisiva, e dare impulso allo studio, alla ricerca e alla sperimentazione». Aspetto questo che dovrà includere anche la cineteca sarda, attualmente gestita dalla società Umanitaria (pur con una convenzione con la Regione). «Ma noi - sottolinea l’assessore - vogliamo includere: c’è posto per tutte le iniziative che hanno un ruolo e una storia, e la cineteca sarda le ha».
Nel sottopiano troverà sede il deposito della cineteca, oltre a un’ampia sala di lettura e a tre salette da venti posti ciascuna. Alle spalle un teatro-sala convegni con un ampio palcoscenico, 600 più 120 posti e foyer. Un bar al piano terra e una caffetteria nel sottopiano «che assicureranno gli spazi chiusi per i momenti di convivialità ed incontro».
Resta aperto il discorso col Comune di Cagliari che chiede di essere maggiormente coinvolto nella decisione sul “da farsi” dentro l’ex manifatura. Inoltre da vari ricercatori si era guardato a questa struttura anche per la realizzazione di un centro della scienza. «Credo che simile struttura sia la logica conclusione dei lavori che stiamo facendo con la scuola (come quello sulla matematica) - informa l’assessore Mongiu - ma un centro della scienza ha bisogno di grandi spazi e non può essere relegato in una parte dell’ex manifattura. Penso più a strutture della città del sale o a uno spazio a Quartu».
Il complesso di via Rgina Margherita è destinato ad accogliere residenze di artisti, workshop, seminari, manifestazioni, concerti e attività relative alle arti visive, alla musica, allo spettacolo e alla letteratura. Secondo l’assessore si tratta di un «luogo dal grande valore identitario che, per posizione geografica, per qualità e per flessibilità degli spazi, è in grado di recepire funzioni differenziate e di contribuire a inserire la Sardegna nel circuito internazionale degli scambi culturali, ospitando artisti e giovani talenti che potranno essere di volta in volta chiamati ad interagire con le scuole sarde». Il tutto al fine «di sviluppare progetti creativi incentrati sulla relazione con la realtà sociale, culturale e ambientale dell’sola, e di promuovere la produzione artistica locale». L’obiettivo, spiega Maria Antonietta Mongiu «è quello di offrire agli artisti concrete occasioni e possibilità di crescita professionale, incoraggiandone la progettualità, la sperimentazione e la possibilità di relazionarsi con realtà culturali d’eccellenza».