Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Albertazzi e Brignano, la strana coppia del teatro

Fonte: La Nuova Sardegna
23 luglio 2008

MERCOLEDÌ, 23 LUGLIO 2008

Pagina 47 - Inserto Estate

«Il diavolo e l’acquasanta» debutterà a Cagliari il 30 luglio


ROBERTA SANNA
CAGLIARI. Giorgio Albertazzi si firma misteriosamente Diavolacqua nelle note enigmatiche di «Il diavolo e l’acquasanta». Spettacolo che vedrà protagonista il grande attore e regista, insieme all’attore e conduttore Enrico Brignano, in anteprima nazionale il 30 luglio all’anfiteatro romano di Cagliari, e il 31 al Maria Pia di Alghero, per l’associazione Via del Collegio. Per saperne di più lo raggiungiamo al telefono durante le prove del «Sogno di una notte di mezza estate», l’allestimento diretto e interpretato da Albertazzi (per la prima volta nel ruolo di Puck, mentre Brignano è Bottom) che ha debuttato all’Arena di Verona il 9 luglio.
- Chi è il diavolo, chi l’acquasanta?
«Non si sa. Sono parenti? Ci sarebbe il diavolo senza l’acquasanta? Ma soprattutto che funzione avrebbe? E poi l’acquasanta che cos’è: un’acqua benedetta, oppure la pipì degli angeli? Questo dirò a Brignano “Tu sei un natante nella pipì degli angeli”».
- Invece il diavolo?
«Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi».
- Il testo è incentrato sui luoghi comuni?
«Tutti questi luoghi comuni saranno messi in scena. Ci sarà il diavolo, Mefisto, il diavolo di Lorca che si tramuta in cagna per entrare nei conventi. E ancora la differenza tra il diavolo e il duende, il demone degli artisti, dei grandi solisti, dei toreri. Questo è un punto fondamentale: io farò il torero e Brignano il toro. Sarà “matato”».
- Tutto questo nasce durante le prove del Sogno?
«Già con Gigi Proietti un anno fa parlavo di Brignano, era quello che a lui piaceva di più, poi durante le prove è nata questa idea. Forse qualcuno ce l’ha proposto e io per scherzo ho detto “Ah, non è male, il diavolo e l’acquasanta”. L’hanno preso per buono come titolo e adesso siamo costretti a rispettarlo».
- Ed è diventato una produzione dell’associazione la Via del Collegio di Cagliari. Un fatto insolito?
«No, perché io dico sempre sì a tutti, comunque. Sono una vera, non prostituta, non lo posso dire, perché in realtà non lo faccio per danaro. Ma sono una vera etèra. Lo faccio per far piacere».
- Cosa altro troveremo nello spettacolo?
«Un dialogo fra due che in un certo senso si psicanalizzano a vicenda. L’uno cercando di convincere l’altro. E poi le corse, il gioco e le diavolerie. E anche la superstizione. Stiamo scrivendo i testi. Il teatro è un work in progress, quindi non si sa cosa esattamente andrà in scena. In fondo è bello se si parte da un presupposto e poi si va a finire in un altro».
- Oltre al contrasto del titolo, esiste anche la contesa tra due attori così differenti?
«Un duello all’ultima parola. Certo raggiungere la mia ultramodernità è difficile per chiunque. Quindi sarà difficile anche per Brignano. Però ci proverà. Ci sono tanti punti di contatto - l’idea di lavorare, divertirsi, di giocare - ma anche diverse generazioni fra noi due, e questo è interessante. E’ successo anche col giovane Marco Foschi in “Moby Dick”. Da quando gli ho detto che era il mio erede ha fatto carriera. Ne sono contento».
- Come sarà invece il suo personaggio nel “Sogno di una notte di mezza estate”?
«Qui sono Puck, che da quattro secoli fa Puck e si è annoiato. Vuole fare una cosa diversa. La prima volta era sotto Giacomo I. Adesso si ribella al predominio di Oberon. E fa il suo sogno. Sogno quasi borgesiano. E’ il sogno nel sonno che è madre della creatività, dell’invenzione. E’ pieno di ironia, quasi un musical. Ma non è totalmente da ridere. Può darsi che sia una cosa anche notevole. Dico può darsi perché non lo so. Finché non si va in scena non si può dire».