Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lo stadio? A un passo dall'aeroporto

Fonte: L'Unione Sarda
6 agosto 2010


Vertice tra Cellino e il sindaco di Elmas: presto le autorizzazioni

Il nuovo stadio sorgerà a un tiro di schioppo dall'aeroporto, nelle aree di Santa Caterina, vaste circa 22 mila metri quadri. La competenza decisionale ora passa al Consiglio comunale, che verrà coinvolto da subito, già nella prima seduta utile, a settembre.
Dopo i vertici con i sindaci di Cagliari e Quartu Sant'Elena, Massimo Cellino ci riprova. E questa, con Elmas, potrebbe essere la volta buona. Così almeno spera il presidente del Cagliari calcio, che ieri mattina ha incontrato una delegazione dell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Valter Piscedda.
IL PROGETTO Sul tavolo l'annosa questione dello stadio. Che, dopo la bocciatura del progetto Karalis Arena (sarebbe dovuta nascere sulle ceneri dell'attuale Sant'Elia), sorgerà probabilmente in territorio comunale di Elmas. La richiesta ufficiale, firmata proprio dal massimo dirigente rossoblù, è stata protocollata il 26 luglio ed è sotto forma di proposta preliminare di accordo. «Il Cagliari calcio manifesta la sua volontà di addivenire alla realizzazione di un nuovo stadio di calcio nel territorio comunale di Elmas, con annesse strutture ricreative, sportive, fruitive, residenziali e di servizio», ha scritto Cellino.
L'AREA Il nuovo stadio sorgerà a un tiro di schioppo dall'aeroporto, nelle aree di Santa Caterina, vaste circa 22 mila metri quadri. «L'intervento, in estrema sintesi, prevede la realizzazione di uno stadio, di servizi generali a supporto della struttura, di verde attrezzato, parcheggi, e il recupero del complesso religioso di Santa Caterina», racconta il sindaco Piscedda, «la struttura andrà servita delle necessarie opere di contorno, in particolare quelle legate alla viabilità. Anche per questo aspetto, Cellino ha dichiarato di essere pronto a farsene carico».
L'OPERAZIONE Secondo gli amministratori di Elmas si configura come non speculativa: «Mi sembra invece realmente finalizzata alla realizzazione di una polo sportivo integrato, dotato dei necessari servizi - prosegue Piscedda - assieme agli altri amministratori presenti ho rappresentato al presidente del Cagliari il favore con il quale abbiamo accolto il progetto nel suo complesso. Abbiamo anche dato la nostra disponibilità ad agevolare il più possibile l'iniziativa del Cagliari calcio, con particolare riferimento alla tempistica per le autorizzazioni».
L'ITER La competenza decisionale ora passa al Consiglio comunale, che verrà coinvolto da subito, già nella prima seduta utile, all'inizio del mese di settembre. L'incontro («avvenuto in un clima di massima cordialità», secondo quanto raccontato da Piscedda), si è concluso con un reciproco soddisfacimento, e la dichiarata volontà dell'amministrazione all'attivazione dell'iter procedurale necessario.
ANTHONY MURONI

06/08/2010

«Cagliari non ci vuole, apriremo alle famiglie»


Uno stadio di proprietà, accogliente, a misura di famiglie, capace di produrre reddito e non perdite. Come invece accade ora. Il presidente Massimo Cellino ci crede, anche se le troppe scottature del passato lo rendono sempre più disincantato. Vorrebbe mantenere l'impegno di non parlare fino al mese di settembre, quando il progetto verrà presentato proprio a Elmas. E, tutto sommato, lo mantiene. Anche se non può fare a meno di togliersi qualche piccolo sassolino dalle scarpe: «Cagliari ha dimostrato di non volerci, di ritenerci un peso. Ho provato di tutto, a spese mie, per costruire uno stadio accogliente, funzionale e a norma. Mi hanno chiuso tutte le porte in faccia, mi hanno reso la vita impossibile, hanno detto che volevo speculare. Senza considerare tutti i sacrifici che la società deve fare per rendere accettabile il Sant'Elia e ottenere il via libera per la disputa delle partite».
IL FUTURO Ora tutto questo potrebbe finire. Il nuovo impianto, ipotizzato su un asse viario già collaudato grazie alla presenza del vicino aeroporto, dovrebbe assicurare tutto quello che il vecchio stadio “Olimpico della Sardegna” (come lo ha ribattezzato l'ex campione Gigi Riva fortemente contrario alla sua demolizione e al successivo affido ai privati) è stato mai in grado di offrire: confort, servizi igienici, parcheggi, bar e anche ristoranti. Servizi al passo coi tempi e con le esigenze di tifosi che preferiscono guardare le partite in televisione.
IL PROGETTO Sarà diverso rispetto a quello della Karalis Arena, progettata dall'architetto Jaime Manca di Villahermosa. Secondo indiscrezioni, non confermate dalla società rossoblù, l'elaborato tecnico è in fase di conclusione e prevede il confronto tra la proposta dell'azienda che dovrebbe fornire tribune e struttura portante e un importante studio cagliaritano, che per ora resta top-secret. Tempi di realizzazione? Dai 12 ai 24 mesi. Tutto dipenderà dalla burocrazia.
VIABILITÀ E PARCHEGGI L'intenzione è quella di sfruttare strade, rotonde e svincoli già presenti in ragione del collegamento tra la città e l'aeroporto intitolato al sottotenente pilota Mario Mameli. A carico del Cagliari calcio saranno i collegamenti tra la quattro corsie già presente e la struttura, che dovrebbe sorgere nell'area del santuario di Santa Caterina. Riserbo anche sulla conformazione dei parcheggi: a fronte di una capienza di 23.600 posti (tutti a sedere), i posti-auto dovrebbero essere circa 5.500. Una novità che, se confermata, dovrebbe essere apprezzata è quella legata ai benefit per gli abbonati: ognuno dei sottoscrittori della tessera avrebbe diritto a uno stallo riservato. ( a. mur. )

06/08/2010