A fronte di dodicimila iscritti che abitano fuori dalla provincia, solo novecentosedici posti nelle case dello studente
Duecentocinquanta euro il costo minimo di una camera, forti aumenti nei trasporti
La Carta verde del Ctm passa da 17 a 21 euro e arriva sino a 26
BETTINA CAMEDDA
CAGLIARI. A fronte di circa dodicimila fuori sede, i posti disponibili nelle case dello studente cittadine sono 916. Sono state pubblicate ieri le graduatorie provvisorie.
Per gli studenti presenti nella graduatoria definitiva, disponibile dal 30 settembre, è disposto un totale di novecentosedici posti alloggio. Di fatto però sono migliaia gli studenti che ogni anno fanno richiesta per i servizi abitativi. Ed è per questo che con la diminuzione dei posti alloggio nella casa di via Trentino (a causa dei lavori di manutenzione), si è deciso di assegnare un contributo di 1.500 euro a coloro che pur essendo in graduatoria non potranno disporre di un posto. E si tratta di altre mille universitari. Sono altrettanto numerosi gli studenti tagliati fuori dalla selezione perché residenti nei comuni limitrofi quali Assemini, Capoterra, Decimomannu, Dolianova, Elmas, Maracalagonis, Monastir, Monserrato, Quartu S. Elena, Quartucciu, San Sperate, Sarroch, Selargius, Serdiana, Sestu, Settimo San Pietro, Sinnai, Soleminis, Ussana, Uta, Villa S. Pietro. Sebbene anche loro possano fare domanda per la borsa, gli studenti non beneficiari del servizio alloggio si trovano di fronte due scelte: viaggiare ogni giorno o prendere una stanza in affitto.
Decisione, quest’ultima, non agevolata dalla Regione Sardegna che da questo anno ha disposto l’aumento degli abbonamenti per i trasporti pubblici di Arst e Ctm. Stessa decisione per l’Università che di anno in anno sottopone lo studente al continuo aumento delle tasse. Spese che incidono fortemente sul bilancio familiare e che colpirà non solo gli studenti universitari ma anche quelli delle scuole medie superiori. Un esempiio è anche la carta Verde Ctm (abbonamento mensile per studenti) che passa da 17 euro degli scorsi anni a 21. La novità, oltre la spesa aggiuntiva, è l’inserimento del reddito come criterio di valutazione: per chi ha un reddito superiore a 28muila e 540 euro, il costo della carta sale a 26 euro. Resta invece invariato quello dell’abbonamento mensile Arst da 52 corse, valido dal lunedì al sabato, ma aumenta il prezzo dei biglietti giornalieri cioè quelli più utilizzati dagli studenti universitari che non hanno necessità di viaggiare ogni giorno. Un esempio? Uno studente residente in un paese distante da Cagliari dai 15 ai 20 chilometri (tratta 3) pagherà un biglietto di andata e ritorno 3,50 euro anziché 2,50 come negli anni precedenti.
Se è troppo stancante viaggiare, allora è possibile prendere in affitto una stanza: prezzo minimo, in una zona neanche vicina alle facoltà, 250 euro. Naturalmente nel prezzo non è compresa la garanzia che il proprietario dell’immobile fornisca anche il contratto. C’è sempre la possibilità di lavorare e studiare soprattutto se fra tanti precari che stanno lottando per riavere il proprio posto si ha la fortuna di trovarlo, un lavoro: unico (ma quasi sicuro) rischio una durata del corso di studi maggiore rispetto a quella prevista. Come dire, in un Paese dove anche l’accesso alla cultura sta diventando a numero chiuso, «si sa quando si inizia e non quando si finisce».
I problemi da affrontare sono tanti e far lo studente universitario, soprattutto se fuori sede, diventa sempre più difficile e oneroso, oltre che dequalificante.