Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Voragine nel viale Sant’Avendrace

Fonte: La Nuova Sardegna
24 settembre 2010

All’alba tutta la zona è rimasta senz’acqua per la rottura di una conduttura

DISSESTI

L’intera via chiusa al traffico per l’intera giornata disagi con lunghe file tra Santa Gilla e viale Triesete

ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Stavolta è stata una condotta dell’acqua a far gonfiare e poi sprofondare un pezzo di strada, in viale Sant’Avendrace, davanti al numero 118, circa a metà. Gli abitanti si sono svegliati senz’acqua e con una voragine di qualche metro di larghezza e due di profondità.
Il traffico è rimasto bloccato fino a tarda sera. Non si poteva entrare in nessuno degli ingressi sul viale. Nel pomeriggio i vigili urbani hanno lasciato passare soltanto qualche residente che poteva raggiungere la propria abitazione senza avvicinarsi al buco, lungo alcuni metri e largo quanto una corsia stradale. Che cosa era successo? Una condotta dell’acqua si è rotta, facendo lievitare l’asfalto, probabilmente intorno alle 5. Sono intervenute le squadre di Abbanoa quasi subito, a ruota gli operai dell’assessorato ai Servizi tecnologici che in questi casi fanno «protezione civile», vale a dire piazzano transenne, segnaletica e quant’altro serva per impedire gli accessi da parte di pedoni e automobilisti. I vigili urbani si sono messi in piazza Trento e in piazza Sant’Avendrace per fermare le macchine e deviarle verso viale Trieste e Santa Gilla, insomma è stata una mattina di file molto lunghe. Cagliari va avanti al ritmo di una voragine l’anno. Si apre all’improvviso, la più pericolosa fu quella di via Della Pineta quando il buco si formò mentre passava un pullman. La causa è sempre la stessa: l’acqua. Il Comune ha chiesto ad Abbanoa in varie occasioni di avviare il monitoraggio costante delle tubature. Spiega l’assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai che si può garantire un controllo continuo con la misurazione della portata dell’acqua: quando varia si può intervenire avendo la certezza di arrivare prima che il tubo si tronchi perché la perdita ha dilavato la terra e ha creato un vuoto sotto la condotta. «Negli ultimi vent’anni - spiega l’assessore - le voragini nelle strade si sono tutte formate a causa del dilavamento della terra da parte dell’acqua. Le cavità sotterranee è vero che ci sono, ma si trovano anche a venti metri sotto la roccia e non provocano i crolli che abbiamo visto, neppure in via Marengo. Oppure, se la cavità ha avuto una responsabilità nel facilitare il crollo, questo viene sempre innescato da una perdita idrica. Soltanto con un controllo costante sulla rete dell’acqua si può pensare di prevenire queste situazioni. Non conosco il caso particolare di viale Sant’Avendrace, ma è noto che le tubature non cedono di colpo per un buco. Il foro si forma, si allarga e col tempo la condotta si tronca. Magari si tronca perché sotto la terra, i detriti su cui poggiava sono stati portati via dall’acqua della perdita stessa e col tubo cede anche il mantello stradale». L’appuntamento col rischio voragine, insomma, resta quotidiano.