Al festival gli incontri con gli scrittori Giacopini, Forlani e Verasani
DANIELA PABA
CAGLIARI. Più che «Conversazioni d’autore», questa edizione dell’European Jazz Expò ha offerto al pubblico del Conservatorio delle “clip radiofoniche” sui rapporti tra nusica e letteratura.
Ad aprire le tre serate di concerto, Leggendo Metropolitano e Sergio Benoni hanno invitato Vittorio Giacopini, redattore dello «Straniero» e autore de «Il ladro di suoni» e «Al posto della libertà»; Francesco Forlani, autore e performer che ha scritto «Il jazz e la sua ombra» e Grazia Verasani, musicista, paroliera nonché scrittrice di «Quo vadis baby?» da cui Salvatores ha tratto l’omonimo film.
Giacopini ha raccontato nel «Ladro di suoni» la figura di Dean Benedetti, sassofonista italo americano innamorato del jazz che, negli anni Trenta, cerca di entrare in quel mondo ma capisce di non avere il talento sufficiente per cui passerà il resto della sua vita a fare il pusher di Charlie Parker.
«A me interessava riscattare la figura di Benedetti che ha riportato in Italia tanti assoli di Parker. Di Coltrane («Al posto della libertà») invece ero attratto dalla sua ricerca spirituale, il suo essere coltivatore dell’ombra che quando scrive il celebre brano «My favorite Things» si vergogna del successo e distrugge la ricetta perfetta della propria musica».
Quanto la musica possa influenzare la scrittura lo spiega ancora Giacopini. «La musica - dice lo scrittore - mi aiuta a trovare il ritmo non solo nella scelta del linguaggio, ma anche nelle cesure. La mia narrazione parte dai documenti ma alcuni episodi sono tratti da altre storie. Nel viaggio di Dean Benedetti nella costa Nord degli USA c’è un episodio tratto dai diari di Keruac. La narrazione diventa così ars combinatoria». Parker, Coltrane ma anche Bobby Fisher, il campione di scacchi della Guerra Fredda: «Più delle biografie mi interessa come la storia individuale si inserisce in una storia collettiva, in ogni vicenda c’è una rilettura del presente. La paranoia del campione di scacchi lo rende irriducibile al conformismo imperante. Sono storie di fallimenti e di riscatto: Benedetti rinuncia alla musica ma scopre se stesso».
Attrice, musicista e scrittrice premiata per il libro-disco «Sotto un cielo blu diluvio», per piéces teatrali come «From Medea», per i noir in cui la detective Giorgia Cantini vive la musica come una colonna sonora, Grazia Verasani fa parte di quella generazione di donne che hanno capovolto il pregiudizio per cui nella musica le donne non vendono. Semmai non si accontentano.