Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Autobus, Ctm costretto a tagliare linee

Fonte: L'Unione Sarda
7 gennaio 2011

Trasporti. Una direttiva nazionale impone una riduzione del servizio del 3 per cento

Ad aprile saranno soppressi collegamenti per 500 mila km

La decisione presa per adeguare i collegamenti locali a una direttiva nazionale, che impone tagli al servizio tra il 3 e il 5 per cento.
Tagli in vista nel settore del trasporto pubblico locale. Per la prima volta, in oltre 150 anni di storia degli autoferrotranvieri italiani, i collegamenti in autobus per i cittadini subiranno un ridimensionamento a livello nazionale, che interesserà anche la Sardegna e Cagliari.
500 MILA KM IN MENO Il risultato è che quest'anno in città i mezzi del Ctm saranno costretti a percorrere circa 500 mila chilometri in meno e ciò comporterà quasi certamente la soppressione delle linee meno utilizzate e l'impossibilità di istituirne di nuove. Questo nonostante le richieste provenienti dagli abitanti di quartieri sprovvisti del servizio, primo fra tutti il rione di Medau Su Cramu, a Molentargius.
Ad annunciare i tagli è stato ieri mattina Roberto Neroni, direttore generale dell'assessorato regionale dei Trasporti. «Abbiamo recepito con una nostra delibera di alcuni giorni fa», ha riferito, «la direttiva nazionale che impone una serie di tagli al trasporto pubblico locale che si aggirano tra il 3 e il 5 per cento. In Sardegna siamo stati fortunati rispetto ad altre regioni perché da noi la riduzione del servizio sarà minima».
Il 12 gennaio prossimo nella sede di via Caprera, l'assessore Angelo Carta illustrerà tutte le novità ai rappresentanti delle compagnie di trasporto pubblico dell'Isola.
RINVIO AD APRILE «La direttiva nazionale è in vigore dal primo gennaio 2011», ha precisato Neroni, «ma l'attuazione è fissata per il prossimo primo aprile, per cui le società avranno tre mesi di tempo per organizzarsi e decidere quali collegamenti ridurre in termini di chilometri o di frequenza per raggiungere i risultati indicati dalla direttiva». Il direttore del Ctm, Ezio Castagna, ha commentato così. «Finora il nostro settore non era mai stato interessato da un provvedimento di questo tipo», ha sottolineato, «nel senso che dal 1860 a oggi non c'erano mai stati tagli del genere. La crisi, insomma, ha colpito anche noi e ora dobbiamo valutare in che modo ottemperare alla direttiva».
Solo a Cagliari, dove i mezzi del Ctm percorrono annualmente 12,5 milioni di chilometri, quest'anno bisognerà “tagliare” almeno 500 mila chilometri. «Si tratta di una riduzione inferiore al 3 per cento», osserva Castagna, «e questo un po' ci consola, dato che in Piemonte e in Veneto il ridimensionamento è stato superiore».
LA SCELTA Entro aprile saranno tagliate tutte le linee meno frequentate. «Ancora non so con precisione quali saranno», premette Castagna, «ma una cosa è certa: cercheremo di continuare a garantire il servizio nel modo migliore possibile. Una soluzione abbastanza indolore potrebbe essere, ad esempio, quella di aumentare di un minuto la frequenza di alcuni autobus. Sono convinto che gli utenti non se ne accorgerebbero nemmeno».
LE IPOTESI In qualche caso però le linee dovranno essere inevitabilmente soppresse. «Stiamo pensando alla linea gialla e alla linea arancione che d'estate portano fino al mare del Poetto da Quartu Sant'Elena. Inoltre stiamo valutando di unificare le linee estive 9 P e P Nero. Ripeto che ancora non c'è nulla di deciso, ma posso garantire che faremo il possibile per ridurre i disagi al minimo».
Il provvedimento però si scontra con l'incentivazione all'uso dei mezzi pubblici. Il rischio, se i tagli dovessero essere portati a termine, è dunque di un depotenziamento della rete di autobus che potrebbe spingere ulteriormente i cittadini a utilizzare le auto, con conseguenze negative sia sul piano ambientale che su quello del traffico. Dove ad aggravare la situazione, specie in certe zone, c'è anche il problema della carenza di parcheggi.
PAOLO LOCHE


La protesta. Gli abitanti del rione: «Siamo isolati dal resto della città»
«Vogliamo una fermata a Medau su Cramu»


Niente pullman a Medau su Cramu. I mezzi del Ctm non raggiungono mai l'agglomerato di case ubicato al centro del parco di Molentargius, con il risultato che i residenti sprovvisti di automobile sono costretti a recarsi a piedi alla fermata più vicina che si trova in via Tramontana. Il problema si trascina da sempre, nel senso che a Medau su Cramu i mezzi pubblici non si sono mai visti, ma stavolta i residenti (circa 7-800 persone) sono determinati a dare battaglia.
A coordinare la protesta è Giovanni Troja, presidente dello storico Circolo culturale e ricreativo del vicino rione di La Palma, che ha già avviato una petizione popolare. «Una sessantina di nostri soci», riferisce, «risiedono a Medau su Cramu e ci hanno sottoposto il problema. Si tratta di richieste sacrosante, perché non esiste che una marea di persone anziane debba compiere a piedi un tragitto di diversi chilometri per poter raggiungere la fermata dell'autobus». In altre parole, il quartiere è isolato e i suoi abitanti sono stufi di subire questa situazione. «Non crediamo che il problema siano le strade non asfaltate del parco», afferma Pasqualina Cozzolino, una residente, «in quanto lo scuolabus passa regolarmente tutte le mattine per caricare i bambini e accompagnarli a scuola. Ne consegue che anche i pullman potrebbero passare, ma a quanto pare manca la volontà di dotare il quartiere di questo servizio».
Entrando a Medau su Cramu dal vecchio ponticello delle Saline è facile imbattersi in anziani che vanno verso la fermata del bus. «D'inverno sono costretti a infangarsi i pantaloni e d'estate a respirare polvere», riprende Cozzolino, «quando un abitante di Medau su Cramu ne incontra un altro a piedi, gli dà un passaggio in auto. È una regola di solidarietà non scritta che fra noi attuiamo da sempre. Ma è ovvio che se avessimo il pullman sarebbe tutto più facile e i disagi scomparirebbero in un attimo». Il Ctm, al momento, ha escluso la possibilità di estendere il servizio al rione, «a causa dei tagli nazionali che interesseranno il settore». ( p. l. )



06/01/2011