Coro di no alla decisione dell'azienda ospedaliera di realizzare 1500 strisce blu
«Tassa odiosa, come si fa a far pagare malati e parenti?»
Apprezzano solo i dipendenti. I visitatori: «Siamo qui perché costretti, non per piacere».
«Be', una novità interessante». Luigi Spano lascia la sua auto nel parcheggio davanti al pronto soccorso. E applaude la novità: il ticket per la sosta negli stalli intorno al Brotzu. Ma non ci si deve far ingannare: Luigi Spano è un dipendente dell'Asl. Ovvio che l'idea gli piaccia. «Va benissimo se per noi ci sono gli spazi gratuiti. Attualmente dobbiamo fare tantissimi giri prima di trovare un parcheggio».
IL PRONTO SOCCORSO Ma Spano rappresenta un'eccezione. Perché quei 50 centesimi per la prima ora (e un euro per le successive) fanno infuriare chi, per una ragione o per l'altra, si presenta al Brotzu. Salvatore Sarigu è parcheggiato davanti al pronto soccorso. «Sono qui da due ore: a mia sorella hanno dato un codice giallo e, quindi, viene superata da casi più urgenti». Secondo il progetto elaborato da Aj mobilità, la società di Spoleto che gestirà il parcheggio, la sosta sarà gratuita per chi si reca al pronto soccorso. «E se quei parcheggi saranno occupati da altri nel momento in cui arriva la persona che deve farsi visitare?». L'automobilista dovrà parcheggiare negli spazi normali, a pagamento. E, magari, sarà costretto a uscire ogni ora per rinnovare il ticket.
L'ESTERNO Un problema che avranno in tanti. Marco Masala è parcheggiato vicino al centro dialisi. «Sono venuto a portare mio figlio per un'iniezione». In questo caso, la sua sosta è, relativamente, breve. «Ma io sono un tecnico di apparecchiature biomedicali. Sarò costretto a pagare per lavorare. Tra l'altro, quando vengo qui, mica so quanto mi devo trattenere». Antonello Salis, invece, accompagna un parente dializzato. «Sappiamo soltanto quello che abbiamo letto sul giornale: spero che a noi sarà consentito di parcheggiare gratuitamente».
LA RABBIA Seduto nella sua auto, Giampiero Panduccio attende la moglie che ha accompagnato il figlio che deve essere sottoposto a una visita. «Ma pensano», riflette, «che veniamo qui a fare una passeggiata?. Chi si presenta al Brotzu, lo fa perché è costretto. Capirei, che so?, il pagamento del parcheggio per chi va allo stadio o in centro. Ma questa è soltanto una nuova, odiosa, tassa».
IL CALCOLO Cinquanta centesimi possono anche rappresentare una cifra non elevata. Ma Alessandro Pinna fa un po' di calcoli. «Con la mia famiglia siamo venuti a trovare mio nonno per assisterlo. Da novembre a oggi è stato ricoverato sedici giorni prima e sette poi. Visto che veniamo mattina e pomeriggio, provate voi a calcolare quanto ci sarebbe costata questa sosta». Sosta di un'ora al mattino e al pomeriggio per ventitré giorni equivale a 23 euro di “tassa”.
I RICAVI Soldi che, naturalmente, i cittadini devono tirare fuori dalle proprie tasche. Il business, non potrebbe essere altrimenti, è soltanto della società a cui è stato affidato il “servizio”. Sono i numeri a dirlo: secondo il contratto tra i vertici dell'azienda ospedaliera e l'Aj mobilità, al Brotzu va il 18,42 per cento dei ricavi. Difficile quantificare quale cifra finirà nelle casse dello società umbra. Ma i numeri sono stratosferici: intorno all'ospedale ci sono 1.500 posti auto. Ipotizzando un utilizzo minimo (due ore per ogni parcheggio da parte di una singola auto), ogni giorno verrebbero incassati 2.250 euro. La cifra è ancora più sconvolgente se moltiplicata per i 365 giorni di un anno (le malattie, i problemi fisici, purtroppo, non vanno mai in vacanza), si arriva a oltre 820 mila euro. E, sia chiaro, si parla di un utilizzo minimo, legato esclusivamente agli orari di visita ai degenti, senza calcolare, cioè, tutte quelle persone che si recano in ospedale per esami o consulti. Di tutto questo denaro quanto finirebbe nelle casse del Brotzu? Ogni giorno 414,45 euro, 151.274 euro all'anno.
MARCELLO COCCO
09/01/2011