Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Abbigliamento caro, anche con lo sconto»

Fonte: L'Unione Sarda
10 gennaio 2011

Nei primi due giorni di saldi negozi presi d'assalto. Ma in tanti fanno paragoni con altre città

Il budget per i due mesi di prezzi ribassati? Ognuno spenderà 300 euro

«Gli sconti son bassi», almeno secondo i cagliaritani. Ciò nonostante, nei primi due giorni di ribassi, in tanti hanno preso d'assalto i negozi delle vie dello shopping cittadino. Con un occhio alle vetrine, per controllare lo sconto maggiore, e un altro al portafogli, perché il rischio di spendere oltre il dovuto è sempre in agguato.
L'OBIETTIVO Cosa fanno i consumatori nel periodo dei saldi? Lo riassume bene Giovanni Sedda, 45enne che ieri mattina passeggiava con la moglie in via Manno: «L'obiettivo è cogliere una fascia di prezzo ottimale per dei capi di qualità». Operazione non facile, visto che le differenze tra un negozio e l'altro e tra centri commerciali o vie dello shopping, possono variare anche molto. È sempre Sedda a spiegare che «nelle gallerie dello shopping mi è capitato di vedere gli stessi marchi a prezzi migliori». Di opinione contraria invece Sergio Cardia, che è “sceso” a Cagliari da Burcei, con la moglie e i due bambini, per approfittare della domenica di sole: «Andiamo di più nei centri commerciali, c'è più scelta. In via Manno la qualità e i prezzi mi sembrano troppo alti».
GLI SCONTI Che passeggi in in città o nelle gallerie con annesso ipermercato, chi aspetta i saldi ha sempre l'occhio vigile per individuare lo sconto maggiore. Proprio su questo fronte c'è molta delusione. «Ci aspettavamo più convenienza», affermano Luca Garau 19 anni, e Carla Pinna, di due anni più grande. Una busta in mano ciascuno mentre camminano in via Garibaldi. «Abbiamo comprato abbigliamento, ma gli sconti sono stati del 15-20%. Il prezzo di partenza poi è troppo alto, quindi rimane eccessivo anche ribassato», lamentano i ragazzi. Un'opinione condivisa anche da Francesca Mighela: «Lo sconto è del 20%, massimo 30%». Rincara la dose la sua amica Rita Pierdomenco secondo cui «sono troppo esigui, in modo particolare per i i capi griffati. Il 30% è poco».
DIFFERENZE Chi compra fa paragoni anche tra i saldi applicati in città e più in generale nell'Isola e quelli nel resto d'Italia e all'estero. Roberta Secci è una studentessa che vive in Spagna, dove «Gli sconti sono molto maggiori». Se in genere nel primo mese di saldi la merce viene ribassata al massimo del 30%, «all'estero invece iniziano prima e poi sono molto maggiori». Negli altri paesi, per la studentessa, c'è molta più scelta: «Anche per l'abbigliamento maschile ci sono diverse catene, in cui il rapporto qualità prezzo è buono. C'è più concorrenza anche tra i grandi gruppi e quindi anche i prezzi sono contenuti». Differenze importanti anche con altre città dello Stivale: «Nelle metropoli gli sconti partono dal 50%», afferma Martina Isola, commessa di 24 anni con un look ricercato e impeccabile.
BUDGET Quanto spendono in media i cagliaritani? Il budget medio si aggira intorno ai 300 euro. Come nel caso di Sedda e Cardia. Ma c'è anche chi sceglie di spendere poco, come Roberta Secci - «50 euro basta e avanza» - e del suo ragazzo Giuseppe Melis, che afferma: «Lascio la carta di credito a casa. Per quest'anno il budget è 150 euro, già spesi». E chi è costretto ad alleggerire di più il conto in banca. Come Rita Pierdomenco che ha preventivato un esborso di 1.500 euro, «ma compro anche per mio marito e i miei due figli».
TENDENZA Una tendenza di quest'anno può fornirla la giovane commessa di via Manno, che ogni giorno parla con commercianti e clienti. «Quest'anno le persone hanno speso meno a Natale, aspettavano i saldi. I commercianti sono sembrati contenti». Per un bilancio finale non resta che aspettare la fine dei saldi, l'8 marzo.
MARIO GOTTARDI

10/01/2011

I commenti
Commercianti euforici: «È andata bene, benissimo» Divisioni sulla data d'inizio


Entusiasmo unanime dei negozianti di via Manno e via Garibaldi per i primi due giorni di saldi. D'altronde non poteva che essere così, visto che sia sabato che ieri, le strade che uniscono piazza Yenne a piazza Garibaldi sono state percorse da migliaia di persone. Pareri discordanti invece sulla proposta dell'assessore regionale al Commercio, Luigi Crisponi, che ha proposto l'anticipo dei saldi al 2 gennaio.
LA FILA «Sabato c'era la fila. Oggi (ieri, ndr ), c'è meno gente ma è andata bene lo stesso». È euforico Luigi Cao, titolare di “Saloon”. Lo stesso si può dire di Giorgia Sanna de “La casa dello sport”: «Bene, benissimo», esclama. Le sue parole riassumono l'opinione di molti commercianti.
LE ANALISI Roberto Maggio responsabile di “Illario” si spinge in un'analisi di questo boom : «La gente aspettava gli sconti, per questo prima di Natale hanno comprato poco». Opinione diversa per Stefano Sitzia di “New York”, secondo cui «le vendite sono andate bene anche a dicembre». Segno più nel mese scorso anche per Omar Scalas di “Ticalza” e per Roberta Gabriellini di Lovable: «C'è stata solo la percezione che prima di Natale ci sia stato meno afflusso, invece si è lavorato discretamente».
ANTICIPO? Commercianti divisi anche di fronte alla proposta di Crisponi. Se in linea teorica tutti vorrebbero posticipare i saldi, in pratica molti sono disposti a far buon viso a cattivo gioco: «Si inizi pure il 2, purché tutti assieme», afferma Giorgia Sanna. Alcuni invece sono inflessibili, come Roberto Maggio: «Sono contrario, bisognerebbe invece posticiparli di almeno 10 giorni». Mentre Omar Scalas prende atto della situazione: «Molti fanno sconti da prima, però il grosso delle persone aspetta l'otto. In ogni caso meglio anticiparli». La sua collega Gabriellini, spiega il fenomeno: «I negozianti con diversi punti vendita li anticipano perché tanto possono pagare le multe». Quindi? «Tanto vale iniziare il due». (m. g.)


La Fismo
La critica di Confesercenti: «La proposta di Crisponi ci lascia l'amaro in bocca»


Perplessità della Federazione italiana settore moda (Fismo) della Confesercenti per le parole dell'assessore regionale al Turismo: «La dichiarazione dell'assessore Luigi Crisponi, sulla probabilità che dal 2011 l'inizio dei saldi avverrà il 2 gennaio, ci lascia ancora una volta con l'amaro in bocca», scrive in una nota Davide Marcello, presidente provinciale della Fismo.
CRITICA Il sindacato del settore moda di Confesercenti inoltre critica i modi del responsabile del Commercio della Giunta regionale: «Oramai è abitudine consolidata studiare modifiche e proposte per il nostro comparto, senza chiedere la nostra collaborazione».
CONCERTAZIONE Marcello stigmatizza anche scelte passate della Giunta, come la modifica della Legge regionale n°5, «che permette l'apertura anche nelle giornate di Natale, Santo Stefano, Capodanno, Pasqua, Liberazione e Primo maggio». E chiede che «si apra un tavolo di concertazione per mettere a punto tutta una serie di interventi e non solo la modifica della data dei saldi».
SANZIONI Marcello esprime disappunto nei confronti di Crisponi, anche perché «nel passaggio relativo ad un intervento sulle amministrazioni comunali per rafforzare vigilanza e controlli, evitando la concorrenza sleale, non fa cenno alla modifica delle sanzioni per chi effettua le vendite scontate anticipate». E si chiede: «Come si può pensare di sanzionare con appena 1.000 euro attività commerciali che in un solo giorno ne incassano magari 50.000?» Con questi parametri, secondo l'esponente di Confesercenti, «si continuerà a pensare di violare le regole con molta tranquillità».
PROBLEMATICA La Fismo ritiene che «la modifica della data dei saldi, sia una delle tante problematiche da affrontare, ma con una serie di analisi e di riflessioni che devono tenere conto delle impressioni e dei consigli dei commercianti e non solo dei politici che scrivono le regole».

10/01/2011