Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Scuole, l’amianto è ancora lì

Fonte: La Nuova Sardegna
11 gennaio 2011



Nonostante la delibera di giunta per intervenire subito



Bambini trasferiti in altri edifici rumorosi e inadeguati in attesa dei lavori che non sono ancora cominciati

CAGLIARI. Dicevano che era urgente ma non si può andar di fretta. L’amianto nei pavimenti di otto scuole dell’infanzia ci resterà fino a quando gli appalti non saranno conclusi e, ricorsi permettendo, si potranno aprire i cantieri. Intanto alcune classi sono state spostate in altri edifici ma non c’è pace neppure per loro.
In questi giorni l’assessore alla pubblica istruzione, Edoardo Usai, farà il punto col nuovo dirigente, insediato nel ruolo la settimana scorsa. La giunta in ottobre aveva deliberato di rimuovere il problema, sollevato dai genitori e portato in consiglio comunale dal Pd con due interrogazioni presentate durante l’estate. Le scuole con l’amianto trovato dai tecnici dell’Asl 8 nel pavimento di un certo tipo di linoleum sono in via Scirocco, via del Sestante, via Castagnevizze, via Serbariu, via Italia (a Pirri), via Corsica, via Beato Angelico, via Dublino, via Val Venosta e via Bandello.
L’analisi, sollecitata dal Comune, era stata condotta nelle 18 scuole dell’infanzia di Cagliari, i risultati dell’Asl 8 si erano fatti attendere, appena arrivati il dubbio era stato cancellato. L’amianto c’era, anche se non in percentuali elevatissime, ma il punto di vista col quale valutare un intervento doveva essere un altro: l’amianto diventa pericoloso quando si sbriciola, si fa sottile e volatile e quindi respirabile. Nei pavimenti di linoleum vecchi e usurati, nella corrispondenza dei buchi (in vari casi), sono state evidenziate sfilacciature del tessuto di metallo e quindi c’era il rischio non per forza ipotetico di un contatto dei bambini che spesso stanno seduti a terra quando giocano e non è facile impedirgli di avvicinarsi ai buchi nel pavimento. Davanti a tutto questo la giunta comunale aveva risposto con una delibera che aveva approvato il progetto preliminare e quindi dava l’impulso necessario per andare avanti, suggerendo la necessità di «procedere celermente». Così è cominciata l’azione preventiva nelle varie scuole: impossibile chiudere tutto, ecco perciò che si è scelto di sbarrare sale biblioteche, sale computer oppure di sistemare i bambini (di via del Sestante e di via Scirocco) in altri edifici (via Zefiro) magari rumorosi e senza un cortile o un androne di sfogo per la ricreazione. Ci sono anche classi che una settimana sì e una no cambiano edificio. «I tempi - commenta Andrea Scano, Pd, vicepresidente commissione consiliare all’urbanistica - si stanno allungando, il problema non è risolto e troppi bambini sono a disagio». Il punto dolente: il disagio non è causato dal fatto che nelle dieci scuole si sta lavorando per togliere i pavimenti con l’amianto. Gli appalti devono essere ancora conclusi, i lavori affidati. In questi mesi, insomma, si è soltanto aspettato che la burocrazia facesse il suo corso. Per due scuole (via Dublino e Pirri) si è andati spediti perché non c’erano edifici dove sistemare i bambini e l’amianto è stato tolto in fretta, nelle altre scuole le presunte alternative hanno finito per creare disagi permanenti.