Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Immobili del Comune, nuovi canoni

Fonte: L'Unione Sarda
12 gennaio 2011

L'assessorato ha rivisto gli affitti per un centinaio di abitazioni non di edilizia popolare

Chi non pagherà una somma più alta dovrà andare via

Il Comune ha deciso di valorizzare il suo patrimonio immobiliare. Come? Chiedendo canoni in linea con il mercato.
L'obiettivo era valorizzare. E valorizzazione è stata. Il 60% degli immobili comunali non Erp (edilizia popolare) è stato censito e in questi giorni chi ci abita o li ha in locazione per le proprie attività commerciali sta ricevendo la lettera dell'assessorato al Patrimonio con cui si chiede il nuovo canone, fissato dal Comune in base ai criteri di mercato. «Entro quest'anno completeremo il processo iniziato l'anno scorso», afferma il titolare dell'assessorato, Patrizio Mulas.
IL PEG Tutto nasce dal Progetto economico generale del Comune (Peg), che prescrive la revisione dei rapporti contrattuali delle locazioni di immobili comunali non di Edilizia popolare. In tutto 93 unità immobiliari a destinazione non residenziale e 17 abitazioni. Per la maggior parte provenienti da lasciti e donazioni dei privati, che hanno regalato al Comune immobili e inquilini: infatti gli appartamenti ceduti erano già affittati al momento del passaggio a Palazzo Bacaredda.
LA RICOGNIZIONE Il Peg prevedeva la “ricognizione” dei rapporti contrattuali per individuare quanti contratti fossero regolari e quanti scaduti. In quest'ultimo caso l'assessorato ha deciso di individuare un prezzo in linea con quelli di mercato e proporre un nuovo contratto ai locatari. Nel caso non venga accettato, «l'amministrazione provvederà a fare una gara per la riassegnazione dell'alloggio». Insomma, se non si adeguano ai nuovi canoni, ai vecchi inquilini non resta altro da fare che traslocare. A fine anno il 60% degli immobili era stato “censito”, «come prevedeva il progetto», ricorda l'assessore, che conclude: «il restante 40% sarà ultimato quanto prima, sicuramente entro la fine dell'anno».
LE LETTERE Le lettere con la richiesta di un nuovo canone sono quindi già state spedite. Circa 70 su 110 da inviare. «Molti hanno già risposto ed accettato il nuovo canone», puntualizza Mulas. Per gli altri c'è tempo fino al 30 gennaio. Per le società senza fini di lucro inquiline del Comune è previsto uno “sconto” del 40%. Per usufruirne «devono solo venire in assessorato e presentare la documentazione che attesti il loro status», spiega l'assessore.
IL CASO Chi occupa gli immobili comunali quindi si prepari alla sorpresa. Che è già arrivata, per esempio, all'anziana coppia residente in via Manno 8, di cui L'Unione Sarda ha raccontato la storia: il loro affitto è passato da 49 a 710 euro, un aumento del 1450%. Gli inquilini lamentavano il disinteresse del Patrimonio verso i loro immobili, arrivato al punto tale che quello di via Manno ha subito tre crolli. Questo episodio è stato anche ricordato da Claudio Cugusi nella sua interrogazione al sindaco, a cui inoltre chiede «chiarezza nella gestione degli immobili residenziali del patrimonio comunale».
L'ASSESSORE «Se ci sono lavori da fare basta segnalarli all'assessorato al Patrimonio che poi automaticamente li rigira ai lavori pubblici», ribatte Mulas che ricorda come «una rivalutazione andasse fatta. L'opposizione ha spesso criticato il Comune per non aver valorizzato in modo adeguato il proprio patrimonio immobiliare. Ora stiamo iniziando a farlo»
MARIO GOTTARDI

12/01/2011