Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Siti militari dismessi: «Un'opportunità da sfruttare bene»

Fonte: L'Unione Sarda
24 gennaio 2011

Convegno dei Riformatori



L'argomento è attuale e strategico per la città: quale sarà il futuro dei beni dismessi, passati cioè dallo Stato alla Regione? Una grande opportunità da sfruttare, per Massimo Fantola, che venerdì scorso ha aperto un convegno organizzato al Caesar's Hotel dal vicepresidente del Consiglio comunale Sandro Vargiu. «Occorre trovare una funzione per questi beni non produttivi, entrati in possesso del Comune, ai quali in futuro potrebbero aggiungersene molti altri», ha detto Fantola.
«Un patrimonio immobiliare di enorme valore - ha sottolineato Vargiu - sul quale l'amministrazione deve fare subito dei progetti, per evitare che con il tempo si degradino». Una quantità d'immobili perlopiù di proprietà delle Forze Armate, sparsi in tutta la città e illustrati nel dettaglio da Gianni Aramu, del Comitato misto paritetico per le servitù militari. In evidenza, i casi delle aree di Monte Urpinu e Sant'Elia. Per quest'ultimo, c'è un progetto illustrato da Roberto Cherchi (dello stesso comitato), che prevede la trasformazione della zona militare fra Sant'Elia e la Sella del Diavolo in una città dei giovani, con biblioteca multimediale, centro fotografico, archeologico e sportivo.
Nei 28 ettari dell'ex deposito di carburanti dell'Aeronautica di Monte Urpinu, invece, potrebbe nascere un parco con musei, punti di ristoro e percorsi naturalistici nel rispetto della macchia mediterranea, come ha spiegato il presidente dell'Ente Foreste Salvatore Paolo Farina: «Siamo l'unico ente in grado di regalare un bosco alla città, e le risorse economiche sono disponibili».
All'indomani della cessione dell'area, Farina era stato più esplicito: «Con una spesa relativamente bassa saremo in grado di farci carico anche di due aree confinanti: l'ex deposito carburanti della Marina militare (6 ettari) e i terreni dell'ex cava di Monte Urpinu, di proprietà degli eredi Tocco (5 ettari)». Un'area di oltre 26 ettari che sarà trasformata in foresta e ricavare così anche spazi per la Protezione civile e i suoi mezzi ora sistemati a Santa Gilla. Il nostro punto di forza sono i dipendenti: agronomi, ingegneri, fabbri, veterinari, biologi, muratori. Tradotto, una forza lavoro in grado di trasformare i progetti in realtà».
Ma non si può ragionare sui singoli casi, avverte l'assessore all'Urbanistica Gianni Campus: «Serve una politica dei suoli, un piano complessivo che guardi in prospettiva».
FRANCESCO FUGGETTA

24/01/2011