Artizzu (del Fli): «Se non sarà il leader dei Riformatori punteremo a un’alleanza nel terzo polo»
La difficile partita giocata dai diversi gruppi minori
CAGLIARI. Nessuno lo dice apertamente, ma nel Pdl il problema centrale è quello di arrivare a una decisione condivisa da tutti che, in qualche modo, escluda Massimo Fantola (leader dei Riformatori). Ed è anche per questo che vengono chieste le primarie.
In questo modo se Fantola perdesse, come spera il Pdl, «non potrebbe più dire che continua a correre da solo». C’è poi un altro problema che frena il Pdl e che riguarda soprattutto le forti polemiche nazionali e la formazione del terzo polo. «Insomma, non possiamo - dicono tra gli azzurri - consegnare il sindaco di Cagliari ai nostri avversari». Ma Fantola ha precisato che «nessuno gli ha chiesto un giuramento di fedeltà verso Berlusconi. Inoltre, qualora fossi il futuro primo cittadino, lo sarei in primo luogo di tutti i cagliaritani», come prevede il ruolo istituzionale. «E politicamente sarei espressione della coalizione che mi ha eletto».
Tra i vari gruppi che appoggiano Fantola c’è anche il movimento Fli (di Gianfranco Fini): «Noi ci siamo espressi a favore del leader dei Riformatori - spiega Ignazio Artizzu, consigliere regionale e coordinatore per la Sardegna del Fli - mentre non staremmo in una coalizione con un candidato del Pdl. Oltre alle questioni romane, non dimentichiamo che il presidente della Regione Ugo Cappellacci ci ha costretto all’oppsizione e questo influenza tutto, anche la scelta del candidato a sindaco per Cagliari. Inoltre il Pdl non può certo prendere tutto. La nostra coalizione ideale, però, è quella che vede un polo di forze alternative al Pdl: Fli, Udc, Mpa, Api e possibilmente anche Riformatori e Psd’az».
Per Artizzu, insomma, «senza Fantola, le elezioni si complicano e il Fli si muoverebbe per un terzo polo». Un fatto che si sposa con la possibilità che Fantola corra anche se il Pdl, da Roma, decidesse per un altro nome. (r.p.)