Il partito di Ferrando propone una disoccupata per la poltrona più alta del Municipio
Il centrosinistra sceglie oggi il suo candidato, il centrodestra deve risolvere i suoi problemi interni. Ma, intanto, c'è già un concorrente alla poltrona di sindaco di Cagliari. Precedendo tutti, ieri il Partito comunista dei lavoratori ha presentato il suo candidato. O, per meglio dire, la sua candidata: il partito guidato, a livello nazionale da Marco Ferrando, propone Michela Melotti per lo scranno più alto del Municipio: trentatré anni, la candidata ostenta con orgoglio la sua appartenenza al proletariato. «Sono disoccupata», racconta, parlando di sé, «e sono moglie di un metalmeccanico dell'area industriale di Sarroch, rientrato da poco tempo al lavoro dopo essere stato in cassa integrazione».
La candidatura è stata presentata. E, immediatamente, gli attivisti del partito si sono messi a lavorare. Perché devono superare un primo ostacolo, quello rappresentato dalle cinquecento firme che servono, appunto, per far partecipare Michela Melotti alla competizione elettorale. «Andremo a cercarle», afferma Nicola Tradori, attivista del partito, «nei mericati, nelle facoltà, in cui luoghi in cui si manifesta il malessere della gente».
Ovviamente, nessuno nella sede di viale Sant'Avendrace pensa davvero che Michela Melotti possa raggiungere lo scranno di sindaco. «Queste elezioni», spiega la candidata, «ci servono per poter parlare con tutti». Magari, si potrebbe obiettare, poteva essere più producente l'alleanza con il centrosinistra. «No, noi non facciamo accordi con partiti che non difendono i diritti dei lavoratori: basti pensare alla posizione del Pd sul contratto proposto da Marchionne per Mirafiori. E non possiamo neanche allearci con partiti, come Sinistra, ecologia e libertà, che cercano l'appoggio del Pd».
Raccolte le firme, ci sarà da preparare il programma. «Anche se i problemi di questa città li conosciamo bene: le difficoltà a trovare lavoro, il trattamento indegno riservato agli immigrati, la carenza di case popolari e di appartamenti ad affitti agevolati. Una cosa che accade, tra l'altro, in una città nella quale il Comune ha tanti edifici inutilizzati. Cagliari si è data una lucidata nel centro storico e nel porto per fare finta di essere una città turistica ma non ha fatto nulla per i suoi residenti».
30/01/2011