Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu: «Danni per 50 milioni»

Fonte: L'Unione Sarda
11 agosto 2008

Il ministro Bondi: i lavori sul colle devono ripartire al più presto
Si fa sempre più aspro lo scontro su Tuvixeddu. Coimpresa chiede 50 milioni di danni, mentre Soru annuncia nuovi vincoli.
Cinquanta milioni di euro. Cinquanta milioni di danni per lo stop alle ruspe sul colle di Tuvixeddu. A chiedere il maxi-risarcimento alla Regione è la Nuova Iniziative Coimpresa, che proprio il 9 agosto di due anni fa si vide recapitare dalla giunta Soru il primo disco rosso sui lavori. Quegli stessi che il ministro per i Beni culturali Sandro Bondi «si impegnerà a far ripartire i cantieri», è la promessa chiesta e ottenuta dal deputato azzurro Mauro Pili dopo le sentenze dei giudici amministrativi. Nell'ordine: Tar e Consiglio di Stato, che in secondo grado ha definitivamente bocciato i vincoli imposti dall'esecutivo («eccesso di potere» e «sviamento di potere», si legge nelle motivazioni della sentenza). Ma lo scontro non si ferma: Soru annuncia un nuovo giro di vite sulla collina punica attraverso il Piano paesaggistico, mentre la Cocco costruzioni - l'altra impresa di Tuvixeddu - è pronta a uscire di scena. «A prezzo di mercato possiamo vendere le nostre aree alla Regione».
MAXI-RISARCIMENTO Un elenco da cinquanta milioni di danni, e «la cifra potrebbe non essere definitiva», spiega Gualtiero Cualbu, patron della Nic. Ma dentro sembra esserci tutta la sostanza delle querelle cominciata due anni fa, nove mesi dopo l'inizio dei lavori. «Abbiamo subìto danni di immagine, abbiamo dovuto rescindere contratti di appalto già firmati con altre imprese, siamo stati costretti a non onorare rilevantissimi preliminari di vendita, abbiamo revocato finanziamenti già ottenuti da alcuni istituti di credito», sottolinea l'imprenditore. Da qui il maxi-risarcimento che verrà chiesto alla Regione, con un risvolto non programmabile: la Procura generale della Corte dei conti potrebbe aprire un fascicolo per verificare eventuali responsabilità della Giunta.
NUOVO SCENARIO Il presidente Soru è deciso a sparigliare le carte dei giudici amministrativi con un nuovo pacchetto di super-vincoli da introdurre sfruttando le norme della legge urbanistica. E il deputato Pili ha chiesto la super visione del ministro Bondi. «Mi ha personalmente garantito il suo massimo e deciso impegno per la più rapida ripresa dei lavori». Cualbu non è da meno: «In uno stato di diritto, le sentenze d'appello esauriscono il percorso giuridico. Invece la Giunta vuole ancora disattendere l'accordo di programma». Quel contratto a tre (Regione-Comune-privati) firmato nel 2000 per rifare il look alla collina punica. In totale, 48 ettari di proprietà privata che diventerebbero pubblici all'ottanta per cento con un parco di 240mila metri quadrati. «Sono edificabili poco meno di dieci ettari, di cui due terzi da destinare a verde e uno al coperto, pari a un monte volumi di 273mila metri cubi comprensivi i 64mila destinati al nuovo quartiere universitario».
LA PROPOSTA Intanto la Cocco costruzioni invita la Regione «a farsi promotrice di un'equa e concreta trattativa finalizzazione alla definitiva acquisizione delle aree in viale Sant'Avendrace», rilancia il legale Ballero a nome della società. Una risposta è attesa entro il 20 agosto. Ieri si è allungata la scure della onlus Amici della terra contro la Giunta: «Paradossalmente, con negligenza e imperizia, sta costituendo una specie di fondo vitalizio per il costruttore», scrive Roberto Copparoni, «ci sono ancora i margini per una trattativa tra Regione e privati». A stoppare i super-vincoli che Soru vorrebbe imporre a fine estate, ci pensa Massimiliano Tavolacci, presidente della commissione Urbanistica nel comune di Cagliari: «Il colle di Tuvixeddu è tutelato da norme precedenti al Piano paesaggistico e alle sciagurate operazioni piratesche messe in campo dalla Giunta».
ALESSANDRA CARTA

09/08/2008