Ieri il sopralluogo della commissione Cultura del Comune: da eseguire ancora i collaudi
Forse ad aprile aperti arena, parcheggi, laboratori e giardino
Realizzato anche un teatro di prova da 330 posti con il palco identico a quello del Lirico. Giochi d'acqua e di luce nel giardino.
Si chiama Parco della musica ma di parco ha davvero poco: la natura fa capolino soltanto negli ex campi del Cima. Ma, a parte questo, i componenti della commissione Cultura che ieri mattina hanno effettuato un sopralluogo nello spazio della Fonsarda hanno visto un'opera interessante. Un'opera che, a detta dell'assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai, comincerà a operare molto presto. «Mancano soltanto i collaudi. Potrebbe essere pronta per aprile».
L'ARENA Quei 27 milioni di euro utilizzati per realizzare il Parco della musica sono serviti per realizzare una serie di interventi. Quello di cui, probabilmente, usufruiranno di più i cagliaritani è l'arena all'aperto da 5.000 posti: un luogo che, forse, già quest'estate comincerà a ospitare spettacoli. Ma le opere non si fermano qui. Sono stati realizzati una serie di laboratori (falegnamerie e sartorie, per esempio) particolarmente accoglienti e confortevoli: interessante, tra l'altro, il fatto che dal tunnel che corre verso via Giudice Torbeno sarà possibile vedere all'opera gli artigiani che lavorano per gli allestimenti.
GLI INTERVENTI Il progetto («Totalmente realizzato dai tecnici dell'assessorato», dice con orgoglio Lorrai) ha consentito anche la realizzazione di un teatro di prova da 330 posti, con il palco identico a quello del Lirico, un parcheggio a due piani da 380 posti (che dovrebbe essere gestito dal Ctm), un sovrappasso che collega il nuovo edificio con lo stesso Teatro lirico. E, poi, dalla parte degli ex campi Cima un giardino con alcuni laghetti, un fiumiciattolo e fontane con giochi d'acqua e di luce: in quella zona, anche alcuni locali tecnici e il punto ristoro. Realizzazioni, queste, ecocompatibili visto che il Parco è autosufficiente per l'energia nella parte esterna e usa acqua di falda.
I PROBLEMI La Giunta punta al collegamento con piazza Giovanni e ad aprire un ingresso da via Bacaredda (per quest'ultima opera è pronto un appalto da 100 mila euro). Intanto, però, le altre strutture culturali della zona, il conservatorio e villa Muscas, restano fuori dal Parco. Entusiasti i consiglieri del centrodestra (anche se non sono mancati alcuni distinguo da parte di Paolo Casu), qualche dubbio è stato, invece, manifestato dall'opposizione. «Bene la nascita», dice Massimo Zedda, membro della commissione Cultura e candidato sindaco del centrosinistra, «di un nuovo polo culturale ma deve essere vitale. E deve servire per il rilancio dalla crisi del Teatro lirico, delle professionalità presenti e, in generale, del lavoro».
MARCELLO COCCO
15/02/2011
Il presidente
Porcelli pungola la Giunta
È forse uno degli ultimi atti della commissione Cultura: cinque anni nei quali sono stati fatti tanti sopralluoghi che, spesso, non hanno prodotto gli effetti sperati. Manifattura tabacchi, anfiteatro romano, ospedale militare, mediateca (per citarne alcune): incompiute che, per una ragione o per l'altra, finiscono con il non essere fruibili in pieno dai cittadini. Forse è proprio questa la ragione che spinge il presidente Maurizio Porcelli ad andare con i piedi di piombo. «All'inaugurazione dell'opera deve corrispondere anche l'inizio dell'attività».
Non deve essere, dunque, un'inaugurazione elettorale da utilizzare nella campagna per l'elezione del sindaco. «Questo aspetto non mi interessa». Non può ragionare altrimenti: in fondo, lui fa parte di quella maggioranza che aspira a conservare lo scanno più alto del Municipio. «Mi interessa soltanto che, una volta che vengono consegnati i lavori, la struttura inizi immediatamente a operare».
L'ostacolo, almeno per il momento, è una delibera che la Giunta comunale ancora non ha approvato. «Spero che lo faccia nella riunione di giovedì». Il problema è tutt'altro che secondario: quella delibera serve per la gestione del nuovo spazio. «Da quello che ho capito, il blocco è dovuto soltanto ad alcune valutazioni tecnico-amministrative: c'è da capire a chi deve essere affidata la gestione. Potrebbe essere una società privata o, magari, una fondazione formata dai tre enti che insistono sul Parco della musica, il Comune, l'Ente lirico e il Ctm».
La paura è che, una volta aperto il Parco, la mancanza di gestione porti, per esempio, alla mancanza di controllo. «Chi deve deve gestire la guardiania? Chi è l'addetto alla videosorveglianza?». Questi i problemi. Che potrebbero anche essere risolti in maniera brillante. «Magari si riesce anche a collocare qualche precario dell'Ente lirico».
Il problema della gestione esiste. Anche se, almeno per i primi tre anni, non ci dovrebbero essere difficoltà economiche. «Dei 6 milioni di euro stanziati dalla Regione per la gestione, 2,3 sono stati già versati. Il denaro, dunque, c'è. E ci sarà anche per i due anni successivi». Ma, appunto, occorre partire con il piede giusto. «Aprire ad aprile? Perfetto. Anche a scartamento ridotto, magari cominciando a operare soltanto in alcune parti. Ma, appunto, è fondamentale sapere chi dovrà gestire il Parco». ( mar.co. )
15/02/2011