Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ha prodotto solo spese, sciolta l'Ask

Fonte: L'Unione Sarda
28 febbraio 2011


Ieri la Giunta comunale ha deliberato la cancellazione dell'Agenzia di sviluppo Karalis

Costata oltre 800 mila euro, non ha creato un posto di lavoro


Scrivono, i revisori dei conti, in un verbale redatto il 31 gennaio scorso, che «il collegio ha ripetutamente rilevato e segnalato criticità formali e sostanziali tali da comportare l'adozione di urgenti provvedimenti a tutele di ogni ulteriore interesse pubblico». E aggiungono che «il protrarsi delle irregolarità formali e sostanziali riscontrate e l'assenza di continuità produttiva aziendale a cui si sovrappone la maturazione ingiustificabile di oneri di significativa rilevanza rendono configurabile l'ipotesi di danno erariale». Ecco perché sull'Ask, l'Agenzia di Sviluppo Karalis, era opportuno mettere una pietra sopra. Di più: stendere un velo pietoso.
CINQUE MESI DI RINVII Ecco perché ieri la Giunta comunale ha approvato all'unanimità la delibera di scioglimento dell'Agenzia. Ci sono voluti cinque mesi per farlo. La delibera era infatti all'ordine del giorno della Giunta dal 17 settembre scorso, ma l'esame e l'approvazione sono sempre stati rinviati, anche in attesa del verbale del collegio dei revisori dei conti che solo martedì 22 è stato formalmente trasmesso al Servizio bilancio, rendiconti e adempimenti fiscali del Comune.
E così ieri, presenti tutti i 13 assessori, la Giunta ha deciso. Ma la motivazione citata in delibera non è quella a cui fanno riferimento i revisori dei conti. Bensì ragioni di inopportunità e di risparmio. «Data l'attuale congiuntura, in relazione alle drastiche misure di contenimento della spesa pubblica, non è opportuno, al momento, prevedere ulteriori e diversificate attività da affidare all'Agenzia di sviluppo Karalis con adeguate dotazioni finanziarie».
CAPITOLO OSCURO Si chiude così un capitolo controverso della storia recente dell'amministrazione. Presieduta dall'ax assessore alle Politiche sociali Angelo Vargiu e diretta dall'ex consigliere comunale Saverio Ferrante (entrambi di Forza Italia), l'Ask è costata alle casse comunali 879 mila euro tra settembre del 2007 e maggio del 2009 e non ha generato sviluppo né creato posti di lavoro, se non quelli dei dirigenti. Tanto che il bilancio del 2008 era stato approvato «con rettifica» mentre quello pluriennale 2010-2013 era stato bocciato dalla Giunta che aveva segnalato «gravi anomalie». Tanto che l'ex segretario generale del Comune, Giovanni Battista Vargiu, presentò un esposto alla Procura della Repubblica.
I DEBITI CON FERRANTE Nella relazione, i revisori contabili (Giorgio Orrù, Enrico Maria Garau e Beatrice Puxeddu) rilevano inoltre che Maria Laura Randaccio, avvocato del direttore dell'agenzia, Saverio Ferrante, ha intimato all'Ask il pagamento di 60.195 euro, «oltre a contributi previdenziali e rivalutazione moneteria, interessi e spese legali, in adempimento al contratto di collaborazione coordinata, continuativa stipulato con l'agenzia in data 3 giugno 2008». Ed è proprio partendo da questa intimazione che i commercialisti chiedono al sindaco e al presidente del Consiglio comunale di valutare che decisioni prendere, considerati tutti gli altri problemi.
LE INTERROGAZIONI Le anomalie su questo carrozzone pubblico, ideato nel 2001 per creare sviluppo e occupazione nell'ambito degli interventi finanziati con la legge regionale 37/98 (il famigerato Piano straordinario del lavoro), sono state segnalate più volte da consiglieri comunali (alcuni di maggioranza) attraverso interrogazioni. Ma ci sono voluti oltre tre anni prima di mettere la parola fine. Dopo la segnalazione di difficoltà gestionali, dopo che sono stati rimessi i libri contabili e amministrativi, dopo che i revisori hanno segnalato «criticità formali e sostanziali» l'agenzia è stata sciolta. E chissà se ne sentiremo ancora parlare.
FABIO MANCA