SANT'ELIA. Al porto dopo le mareggiate
Stato di calamità naturale al porticciolo di Sant'Elia. Dopo le mareggiate del 12 e del 13 marzo il piccolo porto del quartiere si è insabbiato. Le manovre con le imbarcazioni sono difficili. Una situazione di disagio aggravata dalla mancanza di sistemazioni alternative per le barche.
La giunta, per accelerare i tempi di intervento, ha deciso di dichiarare lo stato di calamità naturale, dietro il suggerimento di Luciano Loi, dirigente comunale della Protezione civile che sabato scorso ha effettuato un sopralluogo a Sant'Elia. Ora arriveranno i fondi della Regione, per bonificare il sito, «ma solo dopo le ultime perizie potremmo sapere quanto ci servirà per l'intervento», spiega l'assessore ai Servizi Gianni Giagoni. Dragare il fondale richiede tempi lunghi per le problematiche ambientali, regolate da una disciplina molto severa. Le modalità d'intervento saranno da concordare con gli enti competenti per il rilascio delle autorizzazioni. Perché le sabbie all'interno dei porticcioli sono ritenute inquinanti e considerate come rifiuti. L'approdo di Sant'Elia è inserito in un contesto ambientale di pregio circondato da spiagge balneabili come quella dello Scoglio e della Diga foranea, a pochi passi dal Borgo. Servirà un intervento delicato per evitare danni ambientali collaterali nel caso si verifichino altre mareggiate.
La settimana scorsa si è svolta la manifestazione "Una carriola di solidarietà" per chiedere un intervento immediato. Quando le perizie saranno ultimate il Comune chiederà i fondi alla Regione, dopodiché il porticciolo potrà essere dragato. Per quanto riguarda il nuovo porticciolo, l'amministrazione comunale conta di avere a disposizione l'impresa per i lavori entro giugno. (e. n.)