Una manovra da 390 milioni. L’opposizione: «Troppo ritardo»
CAGLIARI. Sì al bilancio di previsione 2011: passa la manovra finale da trecentonovanta milioni di euro illustrata in aula nei giorni scorsi dall’assessore Antonello Melis. Okay all’ultimo respiro. E’ la prima contestazione che arriva dall’opposizione: «Inconcepibile - attacca il capogruppo del Pd Ninni Depau - che si sia stati costretti ad approvare il documento così tardi. Va bene le proroghe, ma il bilancio va approvato prima. Senz’altro».
Voto favorevole e rompete le righe per il Consiglio comunale: l’aula al secondo piano del Municipio di Cagliari tornerà a riempirsi dopo la proclamazione degli eletti al termine del voto del 15 e 16 maggio. Molti, comunque, i consiglieri uscenti in corsa per l’immediato ritorno.
E’ stato il giorno dei saluti anche per il sindaco di Cagliari Emilio Floris: intervento di commiato del primo cittadino con un riassunto degli ultimi dieci anni di consiliatura.
Un bilancio “equilibrato”, secondo la relazione di Melis. Disegnato tenendo presenti due esigenze: non ridurre in maniera consistente i servizi offerti e rispettare i delicati meccanismi delle normative in materia contabile e di patto di stabilità.
Il tutto, secondo il Comune, senza incrementare tariffe per i servizi a domanda individuale come mensa scolastica, asili nido, case di riposo, impianti sportivi e mercati e le tariffe per il Canone di occupazione del suolo pubblico. Secondo i dati della presentazione di Melis gli ostacoli principali sono stati rappresentati dalla riduzione dei trasferimenti erariali e dalla definizione degli obiettivi del patto di stabilità interno. In particolare, rispetto al 2010, sono stati segnalati una riduzione dei trasferimenti pari a 7 milioni di euro e un contributo di 14,6 milioni per il patto di stabilità.
Spese straordinarie anche derivanti da alcune sentenze, ad esempio quella di secondo grado, del Consiglio superiore delle acque pubbliche.
Un bilancio che però non è stato gradito dalla minoranza. E non è solo questione di tempi: «Dagli investimenti - continua Depau - è sparita la voce sul tunnel sotterraneo di via Roma. Siamo contenti, ma non possiamo fare a meno di chiederci: perchè prima c’era e adesso niente?». Tunnel a parte, Democratici all’attacco anche sulle spese correnti e sulle singole voci del documento contabile. La proposta: «Sono necessari- dice Depau - interventi su specifiche iniziative nel campo del sostegno all’economia».(st.am.)