Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Idromostro Tour, il Comune nega il Bastione

Fonte: La Nuova Sardegna
11 maggio 2011

La tappa conclusiva della carovana contro la privatizzazione dell’acqua si terrà in un hotel




CAGLIARI. La conclusione dell’Idromostro Tour non si farà al Bastione Saint Remy ma in una delle sale dell’Hotel Mediterraneo. Lo ha deciso Paolo Sanna, Presidente dell’Associazione “Liberiamo l’Acqua” visto che il Comune di Cagliari non ha concesso l’autorizzazione per il passaggio del tour al Bastione.
«Non sappiamo le motivazioni di questo diniego ma è assai strano che, dopo una settimana di rinvii, il comune di Cagliari, tra tutti quelli toccati dal tour, sia stato l’unico a non concedere l’autorizzazione. Era tutto pronto - ha spiegato Paolo Sanna - le due carovane, una proveniente da Porto Torres e Sassari, e che ha toccato Oristano, Serramanna e Santadi, l’altra proveniente da Tempio con tappe a Nuoro e Tortolì, si sarebbero dovute incontrare domani a Cagliari al Saint Remy ed invece non è possibile. Siamo sicuri che il movimento stia iniziando ad essere molto consistente e dunque fastidioso e sapevamo che per rallentarci, quanti ci vedono come disturbatori, avrebbero utilizzato anche vecchi e sciocchi stratagemmi. Ma si sbagliano se pensano di poterci fermare o rallentare - ha dichiarato Sanna - ormai le coscienze sono state risvegliate su un problema vitale come quello legato alla gestione del servizio idrico. Nelle otto tappe dell’Idromostro Tour abbiamo incontrato migliaia di persone che si son dette stufe di una gestione inefficace, costosa, poco rispettosa dei cittadini e lontana dai bisogni della gente. Sappiamo che dietro l’acqua si nascondono interessi enormi, che coinvolgono multinazionali dai fatturati incredibili che non aspettano altro se non buttarsi sull’acqua sarda e farne merce per incrementare i profitti. E sappiamo che, giocoforza, queste centrali di potere devono avere terminali in Sardegna. Ma non ci fermeremo, continueremo la nostra battaglia, continueremo a ripetere in ogni piazza, che si può evitare l’intervento del privato e si può arrivare ad una gestione virtuosa del servizio idrico. Faremo ogni sforzo perché il Consiglio Regionale ascolti la protesta di migliaia di sardi ed arrivi a predisporre una legge di riordino del servizio idrico che valuti attentamente gli ambiti di gestione per definire quelli ottimali e ridia agli Enti Locali il potere di indirizzo e impedisca l’ingresso dei privati nella gestione».