Primo appello al nuovo sindaco dal parroco di Santa Maria del Suffragio al Cep
Don Luigi Xaxa: «Quarantenni appena e già senza futuro»
Don Xaxa La solitudine degli anziani è il secondo problema di un quartiere ormai tranquillo
CAGLIARI. Le prime concrete richieste di intervento al nuovo sindaco arrivano dal quartiere del Cep. Da don Luigi Xaxa, parroco della chiesa di Santa Maria del Suffragio: «Lavoro per molti padri di famiglia e più assistenza alle persone anziane». Non vigili di quartiere e neppure controlli speciali nei giardinetti e sotto i portici di via Flavio Gioia, come accadeva nel passato - «Il quartiere oggi è tranquillo e assomiglia a tutti gli altri rioni cagliaritani - precisa il sacerdote - ma c’è più attenzione alla qualità della vita delle persone».
La denuncia è forte e chiara: «Aumenta di continuo il numero di padri di famiglia che a soli 40 anni di età hanno finito la loro esperienza lavorativa, licenziati per crisi aziendali e senza una speranza concreta per il futuro. Alcuni tirano avanti con la pensione degli anziani genitori, con disagi e contraccolpi esistenziali facilmente immaginabili». L’altro problema è la solitudine, origine di molti mali esistenziali, fisici e psichici, della terza età. Casi non isolati in un quartiere, dove l’età media dei cinquemila seicento abitanti supera sessantacinque anni.
Il parroco oltre l’occhio allenato dalla visione continua dei frequentatori delle messe, dispone del feed back pastorale: negli ultimi anni non più di venticinque prime comunioni, altrettante cresime. Ai tempi del primo parroco, don Aldo Atzeu, questi appuntamenti erano frequentati da non meno di centocinquanta bambini per volta. Nel 2010 solamente due matrimoni, otto battesimi e ben trentacinque funerali. La parrocchia del Cep è veramente formata da anziani. «Le case - dice don Luigi - sono occupate dagli stessi assegnatari che le abitano dalla fine degli anni Sessanta. Spazi inesistenti, aree edificabili e soprattutto costi immobiliari alle stelle tengono i loro figli lontani da questa zona. La parte più giovane della parrocchia si trova nelle appendici estreme di Pirri (a destra di via Riva Villasanta) e intorno a via Telesio, nel quartiere europeo».
Don Luigi Xaxa, 59 anni, sacerdote da trentaquattro, ha un suo slogan pastorale: «La parrocchia famiglia di tutte le famiglie». Incontri comunitari, festa dei nonni, “cumbiru” e bicchierata per Natale, subito dopo la messa di mezzanotte, sono alcuni degli eventi speciali organizzati dal parroco per fare comunità e comunione.
«Oltre la festa patronale - aggiunge il sacerdote - che ogni anno si svolge in zone diverse della parrocchia, proprio per coinvolgere tutti gli abitanti».
Don Xaxa è contento della parrocchia. «Alla notizia del mio trasferimento al Cep, qualche confratello sacerdote ironicamente mi disse: «Ti hanno mandato proprio in un bel posto. Non conosceva evidentemente il quartiere, le sue trasformazioni, la gente tranquilla e anche generosa che vi abita». La ristrutturazione della chiesa, una spesa di ottantamila euro, è stata possibile grazie alle offerte dei fedeli. «Per Natale - aggiunge don Luigi - ho annunciato la sistemazione a nuovo dell’oratorio e del campo di calcio parrocchiale e mi sono già arrivati ottomila euro».
Anche se pochi, ragazzi e giovani occupano, infatti, sempre un posto privilegiato nella pastorale della chiesa del Cep: otto classi di catechismo, quindici catechisti, gruppo post cresima, un coro di bambini per animare le celebrazioni unitamente ai cantori adulti, tra qualche mese si aggiungerà l’irresistibile appeal di un oratorio rinnovato e moderno. L’obiettivo di don Xaxa è uno solo: far diventare la parrocchia una comunità accogliente e inserire tutti in un contesto di fede. Per i miracoli c’è sempre tempo.