Proiettile e minacce a Fantola: unanime condanna dalla politica
CAGLIARI. I ragazzi del comitato elettorale di Massimo Fantola non hanno fatto caso alla busta bianca lasciata sotto la saracinesca della sede. Quando si sono accorti che poteva contenere qualcosa di non comune hanno chiamato il 113. La lettera conteneva una ogiva di proiettile calibro 9x19, e un foglio di carta con un messaggio, «Fantola, ritirati, lascia la città a Zedda» seguito dall’immancabile falce e martello. Da qui a ritenere la missiva messaggio intimidatorio il passo è lungo, ma tanto è bastato per provocare le reazioni di tutto il mondo politico.
Ogiva e lettera sono stati subito sequestrati dalla Digos, che li ha inviati al laboratorio regionale della Polizia Scientifica per ulteriori accertamenti. Nessuna elemento utile alle indagini dovrebbe provenire dal messaggio, oltre tutto per nulla intimidatorio: difficilmente verranno trovate impronte già schedate. E lo stesso vale per l’ogiva probabilmente raccolta da un poligono o da un tirassegno. Eppure è bastato questo gesto per scatenare la reazione del mondo politico, unanime nel condannare quello che viene definito un gesto idiota.
Tra i primi a farsi sentire, lo sfidante Massimo Zedda, che si è recato di persona nella sede dell’avversario per esprimere la sua indignazione. «Sono sicuro - ha detto il giovane candidato del centrosinistra - che sia il gesto di qualche stupido che ha l’unico obiettivo di incattivire le ultime ore prima del ballottaggio: l’importante adesso è discutere dei programmi per la città».
Il governatore Ugo Cappellacci parla di un’azione scellerata», mentre il presidente del consiglio Claudia Lombardo definisce il gesto «atto frutto di un’esaltazione malsana che nulla a che fare con la politica». Mariano Delogu, leader sardo del Pdl, sprona Fantola ad andare avanti. Dello stesso tenore le dichiarazioni del segretario del Pd sardo, Silvio Lai: «I toni di una campagna elettorale, che possono essere anche aspri, nulla hanno a che vedere con episodi come quello capitato oggi». «Un atto disperato di qualche imbecille», taglia corto il capogruppo dell’Idv in Consiglio regionale Adriano Salis, «un gesto stupido», ribadisce Michele Piras, leader di Sel. Analoghi sentimenti dal sindaco uscente Floris, dai consiglieri regionali De Francisci e Uras, dall’assessore Mario Floris, dal capogruppo Pdl in consiglio Diana e dal segretario sardista Colli. Isolata la posizione dell’assessore al personale di Cagliari Farris, che ritiene il gesto preoccupante conseguenza di una campagna spinta su toni minacciosi.
Cresce l’attesa per il primo duello tv tra i due sfidante: mercoledì riflettori puntati al Teatro Massimo per il confronto promosso da Sky.
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