Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Una città multietnica»

Fonte: L'Unione Sarda
30 maggio 2011

 

Zedda ritiene inutile la nuova grande piazza sul mare:


«Quei fondi promessi dal governo possono essere usati meglio» 

    
Vedi tutte le 6 foto Massimo Zedda ha 35 anni ed è single. Dopo la maturità classica ha quasi completato il percorso per arrivare alla laurea in Giurisprudenza. Nel 2006 è stato eletto in Consiglio comunale e tre anni dopo in Regione. È sostenuto da Pd, Sel, Idv, Federazione della sinistra, “Meglio di prima non ci basta”, Rossomori, Psi e Verdi.
Immagini di prendere possesso, martedì, della stanza riservata al sindaco. Cosa fa sulla questione demolizioni al Poetto?
«Innanzitutto salverò la stagione estiva. I chioschetti sono parte della vita della città. Cagliaritani e turisti hanno diritto a un'estate di mare, non di macerie e problemi di agibilità, sicurezza, viabilità. A ottobre, a stagione terminata, inizieremo i lavori».
Il magazzino del Sale, l'ospedale Marino, l'istituto Riva, l'ospedale civile, il carcere di Buoncammino. Cosa farebbe per riutilizzare queste strutture?
«Attenzione, non sono tutte strutture disponibili. Primo: acquisire tutto. Poi progetti seri e compatibili, da valutare insieme alla città con procedure efficienti e trasparenti. Subito via i rifiuti dalla spiaggia attorno al Marino».
Cosa farà il Comune da lei guidato per dirimere la questione Tuvixeddu?
«È il nostro gioiello archeologico più prezioso: dobbiamo trasformarlo in un parco fruibile per tutti, cittadini, studiosi e visitatori. Gli errori delle passate amministrazioni pesano. Rimedieremo. Per la valorizzazione del parco e dell'intera zona sapremo trovare gli accordi necessari nell'interesse pubblico».
Nel suo programma c'è spazio per un ritorno del Betile e delle archistar?
«C'è spazio per la cultura, così come per l'ambiente. Vogliamo una città vivibile per i cagliaritani e appetibile per i turisti. Bellezza, ma anche e soprattutto lavoro, economia che gira, opportunità. Visione ben diversa da un centrodestra che ha già distrutto il Poetto».
Cosa pensa del progetto della piazza sul mare?
«Alla città non serve una grande piazza vuota. Sono altre le priorità. I fondi promessi dal governo nazionale possono essere impegnati meglio. Piuttosto, grazie alla metropolitana leggera, si potranno liberare le quattro corsie sul lato portici, decongestionando il traffico».
Grande campus universitario o studentato diffuso?
«Grande campus universitario, dove studiare e socializzare, per garantire una stanza ai ragazzi che hanno diritto a un posto nelle Case dello studente e che oggi non ne usufruiscono per mancanza di spazi. Per gli altri 19 mila studenti fuorisede pensiamo a un contratto-tipo, con incentivi per chi affitta e garanzie per gli inquilini».
Come lo realizza?
«L'area della ex Semoleria è già di proprietà dell'Ersu. Servono risorse e stanziamenti dall'Unione europea, grazie alla collaborazione tra Comune, Ateneo e Regione».
Da anni si parla di diritti civili, cosa pensa dei Pacs e del registro per le unioni di fatto, adottati in altre città?
«Ho già presentato, sia in Consiglio comunale che in Regione, una proposta per l'istituzione del registro per le unioni di fatto. Riconoscere i loro diritti non toglie niente ai diritti acquisiti da una coppia sposata».
I musulmani reclamano a gran voce uno spazio per la preghiera comunitaria, c'è spazio per una moschea a Cagliari?
«Libertà ed esercizio di culto sono diritti sanciti dalla Costituzione. La comunità musulmana, che oggi prega in un piccolo locale alla Marina, non chiede di costruire un nuovo edificio né contributi economici. Serve solo facilitare la disponibilità di uno spazio più funzionale».
Il Cagliari costruirà il suo nuovo stadio a Elmas. Che fine fa il Sant'Elia?
«Da tifoso vorrei che il Cagliari continuasse a giocare in città. Detto questo, il Sant'Elia non è un problema ma una risorsa per società e federazioni. Così come l'area intorno, già utilizzata da centinaia di cagliaritani ma priva di servizi. E per il Sant'Elia potrebbe esserci un futuro da grandi eventi in una città finalmente dotata di impianti sportivi di qualità».
Che sindaco sarà?
«Presente, pronto ad ascoltare e impegnato a risolvere i problemi della città».
A. Mur.