IL REPORTAGE DI AUGUST SANDER IN SARDEGNA
A Colonia l’esposizione delle immagini scattate dal fotografo tedesco
di Gianni Olla
Una mostra e un documentario per celebrare il viaggio del grande fotografo August Sander in Sardegna, avvenuta nel 1927. L'esposizione, «August Sander. Sardinien 1927», già presentata a Cagliari nello scorso mese di novembre del 2010, stata inaugurata a Colonia, nella prestigiosa sede della Photographische Sammlung di Colonia, che custodisce le stampe e i negativi del Sander Archiv, sterminata fototeca dei lavori di uno dei pià grandi fotografi del secolo. Il curatore sardo dell'esposizione, il professor Giorgio Pellegrini, ex Assessore alla Cultura del Comune di Cagliari, che ha patrocinato l'iniziativa, ha partecipato all'evento. A Colonia, fino al 22 luglio, ci saranno 150 immagini originali su 335 complessive dal reportage fotografico del viaggio di Sander in Sardegna, che ha avuto inizio nel marzo del 1927. Per oltre due mesi Sander, già famoso in Europa per i suoi ªritrattiº della società tedesca, percorse in lungo e in largo l'isola. Oltre al prezioso reportage su Cagliari che appare come una citt à quasi metafisica, alla De Chirico visita e fotografa Sassari, Nuoro, Oristano, Iglesias, Porto Torres, Atzara, Aritzo, Dolianova, Villasor, Uta, Abbasanta, Santa Giusta, Codrongianus, Siliqua. Attento ai paesaggi, ai monumenti e ai costumi tradizionali dell'isola, Sander conoscerà e fotograferà anche il pittore Filippo Figari e il collezionista di materiali etnografici Luigi Cocco, le cui collezioni saranno poi esposte nel capoluogo sardo. «Nessun altro fotografo professionista del XX secolo scrive nel catalogo Gabriele Conrath-Scholl ha dedicato alla Sardegna dell'epoca una documentazione tanto rigorosa ed esaustiva come quella di August Sander», attratto anch'egli, come gli altri illustri visitatori tedeschi che lo avevano preceduto, dall'aura arcaica quasi intatta dell'isola, dal quel distintivo carattere barbarico che ancora traspirava dai più differenti aspetti della sua cultura materiale. «Uralt ist das Volkstum» antichissimo il carattere nazionale sottolinea infatti, estasiato dall'evidenza di quell'eterno ªprimitivoº sardo, lo scrittore Ludwig Mathar, che inizia ai misteri dell'isola l'amico August Sander, testimone incontestabile di uno scenario fisico ed etnografico allora unico in Europa. Scrittore e giornalista, Ludwig Mathar, già autore di un libro di viaggi che inseriva Cagliari in una sorta di tardivo «Grand Tour» italiano, era tornato in Sardegna con l'intento di realizzare un volume interamente dedicato all'isola: «Sardegna, un'isola sconosciuta», illustrato dalle immagini di Sander. Per problemi editoriali il libro non verrà mai pubblicato ma il diario ªsardoº di Mathar, che avrebbe dovuto servire da base per il volume, inserito nel Catalogo bilingue, edito da Schirmer Mosel di Monaco di Baviera, con testi di Gabriele Conrath- Scholl, Rajka Knipper, Albertus Mathar, Giorgio Pellegrini e tutte le 335 tavole fotografiche del reportage, nella stragrande maggioranza inedite. Il film, realizzato in occasione dell'esposizione, e visibile anch'esso fino al prossimo 22 luglio, s'intitola «August Sander - eine Reise nach Sardinien». è stato girato lo scorso settembre in Sardegna dal regista bavarese Reiner Holzemer, per il canale culturale franco-tedesco Arte e la Westdeutscher Rundfunk, e segue, nella Sardegna d'oggi, le tracce lasciate dal fotografo tedesco nel suo viaggio di ottant'anni fa, in un confronto che sa essere lirico e insieme avvincente. La mostra raccoglie le foto e i ritratti realizzati nel 1927