SANT'AVENDRACE. Sarà applicata un'ordinanza del '99 che vieta la sosta
Multa per le auto che si fermano per le trattative
Vedi tutte le 2 foto Lo strumento per scoraggiare i clienti delle prostitute c'è. Basterebbe applicarlo. Risale al 19 marzo del 1999: un'ordinanza dell'allora prefetto Corrado Catenacci vieta la sosta in auto, anche breve, nelle zone frequentate abitualmente delle “lucciole”. Le conseguenze per chi viene sorpreso dalle forze dell'ordine? Una multa salata, inviata a casa, la denuncia per l'inosservanza dell'ordinanza fino al rischio di vedersi sequestrare la vettura.
È l'unico rimedio per tentare di fronteggiare il fenomeno della prostituzione. Le altre idee - inasprimento sanzioni amministrative per i clienti, telecamere o macchine fotografiche per immortalare le targhe degli automobilisti che si accostano ai marciapiedi - per ora sono rimaste tali. «Nessuna emergenza», fanno sapere dalla Questura. Ma per i residenti del quartiere di Sant'Avendrace la situazione resta critica.
POLIZIA MUNICIPALE Gli agenti della polizia municipale organizzano saltuariamente dei servizi specifici: «L'ultimo è stato prima dell'estate», conferma il comandante Mario Delogu. «La prostituzione e l'andare con le prostitute non sono reati. Ma i clienti devono sapere di correre comunque un rischio nel caso si intralci la viabilità».
L'ordinanza di dodici anni fa è ancora in vigore anche se non viene applicata frequentemente. In uno degli ultimi blitz, datato settembre 2007, i carabinieri avevano denunciato 30 clienti durante una serie di controlli in viale Elmas, viale Monastir e viale Colombo. Avevano violato l'ordinanza del prefetto che vieta “la fermata e la sosta di tutti i veicoli lungo viale Elmas, il raccordo tra questa strada e il cavalcavia di via Po, via Po, viale Monastir, viale Colombo e nelle adiacenze della Fiera Campionaria dalle 15 alle 4”.
AUMENTANO LE NIGERIANE Dal suo ufficio, il dirigente della Squadra mobile, Leo Testa, spiega: «Non c'è nessun allarme. Controlliamo il fenomeno per cercare di fronteggiare il reato dello sfruttamento o del favoreggiamento della prostituzione. Conosciamo l'identità delle “lucciole”». L'ultimo rilevamento racconta di un incremento del numero di prostitute nigeriane. Anche per il collega delle Volanti, Gianfranco Murgia, «la situazione a Cagliari è sotto controllo. Effettuiamo verifiche per l'identificazione delle prostitute per smascherare l'eventuale presenza di irregolari. Sui clienti si può fare ben poco, se non scoraggiarli con qualche passaggio delle volanti, con l'identificazione o multandoli per il divieto di sosta e di fermata».
SANZIONI SULLA CARTA In passato si è parlato di sanzioni amministrative più pesanti per i clienti. O di tattiche per scoraggiare il mercato del sesso, come l'identificazione degli automobilisti tramite le targhe dei veicoli o l'installazione di telecamere nelle strade della prostituzione. Tutti provvedimenti rimasti sulla carta.
Matteo Vercelli