SCONTRO AL TECNOCASIC
MACCHIAREDDU Altri ingressi a chiamata diretta nell’impianto, i sindacati proclamano lo stato di agitazione. «Il personale è lievitato negli ultimi anni e non sappiamo chi fa che cosa»
Una nuova infornata (contestata) di assunzioni, la mancata applicazione degli accordi e una serie di provvedimenti aziendali accendono lo scontro tra lavoratori e azienda al Tecnocasic. I sindacati hanno dichiarato lo stato di agitazione con relativo blocco degli straordinari dopo il mancato rispetto degli accordi presi nell’incontro avuto con l’azienda l’otto agosto scorso. Il prossimo passo potrebbe essere lo sciopero. L’assemblea era stata indetta per discutere del rifiuto di alcuni lavoratori di svolgere mansioni non previste dal loro contratto senza un ordine scritto, ma è stata l’occasione per un confronto su problemi di lunga data, su tutti assunzioni e organizzazione del lavoro. I sindacati chiedono da tempo di conoscere il piano aziendale e l’orga - nigramma dell’azienda. Un problema che le parti sociali pensavano fosse stato risolto con l’accordo firmato ad aprile, ma che continua a riproporsi ancora oggi: «Denunciamo una gestione dell'azienda unilaterale. Se i prossimi incontri non porteranno a una soluzione non escludiamo lo sciopero», conferma Mariano Curreli della segreteria della Fiom. Uno dei punti sottolineati nel comunicato è quello della mancata definizione puntuale di incarichi e mansioni delle diverse figure professionali. E senza conoscere la reale situazione dell’azienda, i sindacati non riescono a valutare le assunzioni e, quindi, a confrontarsi costruttivamente con i vertici su orari e produttività: «A maggio ci erano state prospettate una ventina di assunzioni per internalizzare alcuni servizi, come ad esempio manutenzione e giardinaggio, fino ad ora esterni», spiega Francesco Mereu, rappresentante della Fiom al Tecnocasic, «ma degli otto arrivati a giugno alcuni sono entrati negli uffici, e ancora non so che ruolo avranno gli altri dodici entrati venerdì scorso. Sono tutte assunzioni fatte con chiamata diretta e non riusciamo a capire quale logica venga seguita». Quello delle assunzioni al Tecnocasic è sempre stato un tema delicato. Nel 2008 c’erano state forti polemiche sull’ingresso di Cesare Moriconi, vicepresidente della Provincia guidata da Graziano Milia, allora presidente del Casic. Nello stesso anno, per un problema differente, ma sempre legato ai nuovi ingressi in azienda, si era rischiato lo stop degli impianti. Allora la Regione aveva diffidato Milia dall’effettuare le assunzioni annunciate, ma il consiglio di amministrazione dell’ente aveva poi deliberato comunque diciassette assunzioni, scongiurando il fermo dell’im - pianto. «Negli ultimi anni - spiega ancora Mereu - l’organico è cresciuto da 160 a 240 unità, e l’ottanta per cento dei nuovi ingressi sono stati negli uffici dell’amministrazione. Le questioni che abbiamo posto vanno risolte, e anche se in un periodo di crisi come questo lo sciopero è sempre l’ultima spiaggia è un ipotesi che non possiamo scartare». Anche se il rappresentante della Uil, Fabrizio Curreli è ottimista: «Credo - sostiene - che la situazione si possa risolvere nel corso del mese con l’accordo già preso ad aprile». Michele Salis redazione@