LA SVOLTA Soprintendenza e Comune vogliono sistemare la parte bassa prima di intervenire sulle tribune
Via il palco e la platea con le sedie azzurre dall’Anfiteatro. La legnaia (per ora) resiste, ma rimarrà da sola. Il sindaco Massimo zedda, dopo l’incontro con Ugo Cappellacci, aveva annunciato l’inizio dello smantellamento, da concordare con la Soprintendenza ai beni archeologici. E già ieri mattina il soprintendente Marco Minoja ha fatto un sopralluogo in viale Sant’Ignazio assieme all’assessore comunale ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras e a quello alla Cultura Enrica Puggioni. «Siamo contenti che partano al più presto i lavori all’Anfiteatro perché prima si interviene, meglio è», commenta il soprintendente. Tra le prime mosse di Zedda, dopo l’insedia - mento al posto di Floris, c’era stato lo stop agli spettacoli nella struttura archeologica. Stagione saltata, pulizie ferme per un anno e rischio di decadenza del più importante monumento cittadino.
IL VIA LIBERA DI MINOJA
«C’era chi temeva che il monumento finisse abbandonato - aggiunge Minoja - ma ora si è intrapresa una strada ben precisa, e rapida. Ora spetta solo agli uffici stabilire i tempi per l’intervento. Non dovrebbe essere troppo oneroso né impegnativo dal punto di vista tecnico». Zedda a Villa Devoto aveva parlato di un primo intervento di smantellamento, che avrebbe probabilmente coinvolto il terzo anello delle gradinate. «Abbiamo valutato la fattibilità dei primi lavori assieme alla Soprintendenza - spiega Luisa Anna Marras - e si è deciso di partire dalla parte bassa. Questo primo intervento sull’Anfiteatro riguarderà la base del palco, la platea con le sedie e tutta la parte sottostante». Una volta riportato a nudo il cuore del teatro romano si dovrà affrontare il più impegnativo cantiere per smontare impalcature e tribune di legno. «Quando questa prima parte dei lavori sarà ultimata la struttura sarà più agibile - continua l’assessore ai Lavori pubblici - e sarà più facile anche immaginare gli interventi futuri ». Che saranno affidati al celebre “concorso internazionale di idee”,approvato pure da Cappellacci. «Che non vuol dire che sarà necessariamente uno straniero a progettare l’intervento - aveva precisato il sindaco dopo l’incontro a Villa Devoto - ma che sarà offerta a professionisti di fama internazionale la possibilità di presentare un progetto ». E la scomparsa di palco e platea potrebbe agevolare la progettazione. «Sicuramente lo sgombero delle prime strutture consentirà una maggiore libertà per vedere meglio la fattibilità dei progetti futuri», conferma Minoja. «Abbiamo trovato un’intesa perfetta con la Soprintendenza - commenta l’assessore alla Cultura Enrica Puggioni - grazie al sopralluogo abbiamo individuato le parti su cui si potrà intervenire subito. Ora c’è la parte amministrativa, preliminare all’avvio dei lavori ».
LA PALLA PASSA AGLI UFFICI I tempi dovrebbero essere rapidi, ma non c’è ancora una data certa per lo smantellamento. «Gli uffici dell’assessorato lavoreranno da subito per permettere lo smontaggio - precisa l’assessore ai Lavori pubblici - la macchina amministrativa ha i suoi tempi, ma sarà fatto il possibile perché siano più rapidi possibile». Dopo l’accelerata sul parco di Tuvixeddu dal Comune arriva una scossa sull’Anfiteatro. Le patate bollenti lasciate dalla precedente giunta comunale sono più tiepide e il Comune targato Zedda, nel giro di pochi giorni, le sta esaminando una dopo l’altra. Il prossimo passo dovrebbe essere la demolizione dei chioschi al Poetto, le carte sono pronte e le ruspe sarebbero pronte a partire.