Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Solo le crociere salvano il porto

Fonte: Sardegna Quotidiano
14 settembre 2011

Il bilancio

 

numeri 260 Le migliaia di crocieristi che nel 2011 si stima sbarcheranno nel porto di Cagliari. 90 I milioni di euro spesi dall’Autorità portuale per appaltare decine di opere. Tra queste, l’inter vento sulle banchine del Porto Canale.

I DATI STRANIERI AL TOP E FLOP DELLA TIRRENIA Boom di croceristi ma flop di passeggeri. Negli ultimi quattro anni, grazie agli sforzi dell’Autorità e del Comune, i turisti delle super navi sono più che quadruplicati, passando dai 63.638 del 2007 ai 260mila stimati per il 2011. I passeggeri del trasporto civile negli ultimi due decenni si sono praticamente dimezzati. Alla fine degli anni Ottanta, lo scalo cagliaritano ospitava oltre 700mila persone. Già negli anni Novanta, la quota 700mila diventava un pallido ricordo: nel 1990, i passeggeri erano 692.375; nel 1997, erano 525.004, più o meno gli stessi del 2001. L’annus horribilis è stato il 2006, con meno di 330mila passeggeri imbarcati. Poi c’è stata una leggera ripresa ma oggi comunque il conto non arriva a 350mila: la metà del 1990. Fadda, però, alza le braccia e punta il dito sulla compagnia di bandiera. «Il degrado dei servizi della Tirrenia - scrive l’Autorità - è stato tale da generare nell’ultimo ventennio un serio danno per la collettività regionale. L’ab - bondante rassegna stampa di questi ultimi anni offre un inequivocabile quadro della situazione».

PRESIDENTE USCENTE Paolo Fadda, 60 anni, è docente di Pianificazione dei trasporti nella facoltà di Ingegneria dell’università di Cagliari. È alla guida dell’Autorità portuale dal 2007.

I RISULTATI Nel 2010, dopo 40 anni il nuovo piano regolatore Mandate in appalto opere per novanta milioni di euro

I LIMITI Il terminal crociere resta ancora un’incompiuta. La zona franca è congeleta Fadda: «Blocco inspiegabile»

Alle spalle dei pescatori, il terminal crociere è vuoto, desolato, come sempre. Al primo piano, Paolo Fadda snocciola i numeri del suo mandato all’Autorità portuale. Quattro anni tra soddisfazioni e amarezze, a cominciare proprio da questa struttura trasparente e incompiuta. «Alla fine del 2011, i croceristi dovrebbero essere 260mila, un boom che non può essere taciuto e pesa sull’economia della città assai più che su quella porto», rivendica Fadda. Il molo Ichnusa, però, resta quello che è e le crociere continuano ad attraccare altrove. «I lavori di sbancamento sono appaltati ed entro l’anno dovrebbero essere finiti», precisa l’ingegnere, «anche se in Italia con le gare non si sa mai. Per il regolamento delle concessioni del terminal, invece, abbiamo avuto l’impressione che ad alcuni facesse comodo il rinvio ». In attesa di «un presidente che possa spendere la sua “forza politica” per puntare tutto su economia e occupazione » . La strada da percorrere, secondo Fadda, è quella del distretto industriale per la nautica e della zona franca del Porto Canale, che per il momento è arenata. L’ultimo atto dell’Autorità portuale è del 24 marzo 2010, da allora non è arrivata dagli enti locali alcuna novità. «Abbiamo scritto al Comune senza ricevere risposta, dalla Provincia silenzio totale, dalla Regione pure. L’unica che fin da subito ha dato la sua convinta adesione è stata la Camera di commercio». Eppure Fadda è convinto che lo sviluppo della free zone e del distretto della nautica siano indispensabili per lo sviluppo del porto e della città. «Con la stessa ricetta a Tangeri, in Marocco, con venti ettari in meno di Cagliari, sono riusciti a creare intorno al porto 40mila buste paga tra il diretto e l’indotto. Noi invece - ha lamentato il professore - siamo costretti a mandare via a mani vuote tanti ragazzi che escono dall’univer - sità e vengono a bussare qui in cerca di un posto di lavoro. Tutta colpa di un progetto che è stato inspiegabilmente abbandonato » . Sotto la gestione Fadda è invece arrivato, dopo un’attesa lunga quarant’anni, il nuovo piano regolatore del porto. Uno strumento che «ha richiesto un grande sforzo di elaborazione e che ha già consentito almeno in parte di ridisegnare il fronte-città. Anche se finora si è vista solo una minima parte di quello che il porto potrà diventare nei prossimi anni». Il nuovo piano ha anche consentito di spendere le risorse che l’Autorità aveva da parte e quasi 40 dei 132 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione. «In quattro anni abbiamo appaltato opere per 90 milioni di euro, che in tempi di crisi non sono pochi. Abbiamo anche completato il banchinamento del lato sud del Porto Canale che, con lo sviluppo dei container e soprattutto dei semirimorchiatori (i cosiddetti ro-ro), può rappresentare il vero futuro». Anche perché il traffico passeggeri, negli ultimi vent’anni, si è praticamente dimezzato e la questione Tirrenia è più complicata che mai. La soluzione toccherà al successore di Paolo Fadda. Il professore, da oggi alle 17, torna ufficialmente ai suoi studenti di Ingegneria.

Lorenzo Manunza redazione@ sardegnaquotidiano. it