Tribunale
info MASSIMO PALMAS
Il direttore artistico delle rassegne di Sardegna Concerti, vera anima della società, ha sempre sostenuto che l’Anfiteatro sia il vero centro degli spettacoli cagliaritani. «La città pagherà la chiusura per molti anni».
IL PATRON « CHIARIRÒ BASTA COL FANGO» «Non vedo l’ora di arrivare a settembre per mettere fine a un lungo periodo nel quale siamo stati accusati di ogni nefandezza senza poterci difendere». La dichiarazione è di Massimo Palmas, patron di Sardegna Concerti, rilasciata a luglio, quando gli era stata sequestrata l’Arena beach, struttura per spettacoli che aveva allestito al margine Rosso e messa sotto sigilli (poi dissequestrata) dalla Procura. Le attrezzature usate sono quelle tolte dall’Anfiteatro: uno spostamento per il quale il Comune aveva diffidato Palmas, intimandogli di non usare la strumentazione al di fuori delle finalità per le quali era stata acquistata: fondi pubblici per il Festival jazz Sardegna. Un’ulteriore bega, per Sardegna Concerti, coop che ha a che fare anche con un’altra indagine. Perché la gestione dell’anfiteatro dal 2008 in poi è oggetto di un’inchiesta gemella a quella approdata col rinvio a giudizio, aperta a seguito di un esposto presentato da un altro organizzatore di eventi.
L’ARENA Il Comune ha imposto il blocco degli spettacoli nell’estate di quest ’anno. Annunciato anche il finanziamento per la rimozione del palco e della platea. LE ACCUSE Gestione “allegra” degli spazi dell’arena romana tra fino al 2007. L’ex dirigente Soriga sceglie l’abbreviato
L’UDIENZA Rinviati a giudizio il fratelli Palmas e Gabriella Manca di Sardegna Concerti con l’ex funzionaria Lallai
Il processo sulla gestione dell’An - fiteatro romano ci sarà. Massimo Palmas, il fratello Michele, e Maria Gabriella Manca, tutti di Sardegna Concerti, sono stati rinviati a giudizio ieri mattina dal gup Alessandro Castello. Stessa sorte anche per l’ex funzionaria del servizio cultura e spettacolo del Comune, Luisa Lallai. Rito abbreviato invece per Bruno Soriga, che dello stesso ufficio comunale era il dirigente, e che tornerà in aula il prossimo 14 dicembre accompagnato dal suo avvocato Pierluigi Concas. Michele Palmas (difeso dall’avvocato Stefano Pisano), il fratello Massimo, la Manca (difesi dall’avvocato Michele Schirò) e la Lallai (difesa dall’avvo - cato Patrizio Rovelli) dovranno invece presentarsi davanti alla prima sezione il 14 marzo, data fissata per la prima udienza. Tutti dovranno rispondere a vario titolo di reati che vanno dall’abuso d’ufficio, al concorso in truffa e peculato. Sono questi i capi d’accusa contestati dal pm Daniele Caria che ha condotto l’inchiesta sui presunti illeciti commessi tra il 2005 al 2007 nella gestione e assegnazione del monumento come spazio per gli spettacoli. Sono diversi gli episodi finiti nel fascicolo della procura aperto a seguito di diversi esposti anonimi. Stando a quanto ricostruito dalle indagini l’Anfitea - tro romano, oggi chiuso, è stato assegnato ai Palmas senza una regolare gara: delle convenzioni concedevano l’uso del monumento a titolo gratuito a Sardegna Jazz. Convenzioni poi girate a Sardegna Concerti. Inoltre, grazie a dei rapporti privilegiati con gli uffici, i Palmas non avrebbero mai pagato canoni, utenze e spese di gestione. Si tratta di cifre che arrivano a oltre 34mila euro di corrente elettrica (pagata dal Comune) o di quasi 5mila euro in spese idriche (sostenute in questo caso dall’ente lirico), senza contare il risparmio sulla polizza fidejussoria, mai sottoscritta, dal valore di 60 mila euro, e la polizza assicurativa. Il tutto in violazione della convenzione tra Sardegna Jazz e il Comune. Infine tutti coloro che avessero voluto chiedere in gestione il monumento dovevano rivolgersi direttamente a Sardegna concerti invece che agli uffici comunali. Nell’aula della prima sezione penale finirà anche la gestione dei fondi Por 2000-2006: oltre 700mila euro che, stando all’accu - sa, sarebbero stati usati per acquistare attrezzature tecniche e il palco senza la prevista procedura e evidenza pubblica, e da fornitori indicati dai fratelli Palmas. Questi avrebbero poi usato palco e attrezzature per scopi diversi dal “Festival internazionale del jazz” a cui erano vincolate, come i concerti organizzati ad Alghero nel 2007 o come la registrazione dell’in - no del Cagliari Calcio della cantante Elena Ledda nello studio “La Lavanderia” gestito da Michele Palmas. Tra le carte dell’inchiesta anche fatture, rendiconti come quelle per lo spettacolo di “Aldo, Giovanni e Giacomo” del 6 settembre 2007. In questo caso, sempre stando alle accuse, Sardegna Jazz emise una fattura nei confronti della Agidi di Modena con un rendiconto di spese giustificative per 9.200 euro mai sostenute. Maddalena Brunetti redazione@ sardegnaquotidiano. it