Poetto, si comincia con gli arredi
CAGLIARI. Alcuni cosiddetti chioschi del Poetto hanno un cuore di cemento armato che pesa poco meno di venti tonnellate: per estrarlo dalla sabbia e portarlo via sarà necessario l’intervento di una gru. E’ una delle curiosità che circondano la demolizione ormai prossima dei diciotto baretti abusivi, i cui titolari finiranno in tribunale il 6 febbraio 2012 imputati di abuso edilizio, occupazione illegale di suolo demaniale e violazione delle norme paesaggistiche. Svanite con le prime avvisaglie d’autunno le speranze in un’ennesima proroga-sanatoria, domani scatta la fase uno: nei primi dodici chioschi si andrà allo smontaggio di parti mobili e arredi esterni. I titolari delle concessioni ormai scadute faranno tutto da sè per risparmiare sui costi della mano pubblica. Soltanto al Golden beach - proprio al confine con la spiaggia di Quartu - saranno gli operai dell’impresa incaricata dal Comune a fare piazza pulita. La fase due è in programma il primo di ottobre, quando andranno giù le altre parti dei chioschi e si preparerà lo spazio per l’intervento della gru. Il 15 ottobre fase tre: la gru asporterà le basi di cemento e sgombererà del tutto l’arenile occupato illegalmente. Ripulita la spiaggia dai detriti il lavoro potrà dirsi concluso e a quel punto l’amministrazione avrà ancora da spendere la gran parte dei 500 mila euro stanziati per la demolizione. Serviranno per abbattere e portar via i restanti cinque baretti che secondo interpretazioni pasticciate della situazione dovrebbero salvarsi: in realtà la loro posizione è esattamente la stessa, sono abusivi e saranno tolti dalla spiaggia. Infine c’è il chiosco della prima fermata, che è stato già demolito e sostituito con una struttura mobile: dovrà sparire entro il 31 ottobre.
Dall’autunno in poi l’amministrazione Zedda dovrà lavorare alacremente all’elaborazione del pul - il piano di utilizzo del litorale - destinato a disciplinare presenza e tipologia dei servizi sulla spiaggia. Ma le prossime concessioni, norme alla mano, dovranno essere messe a gara. Come dire che il tempo dei monopolii e dei privilegi sembra finalmente scaduto per lasciare campo libero alla legalità. (m.l)