Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Cresia: rivitalizziamo la chiesetta aragonese

Fonte: Sardegna Quotidiano
26 settembre 2011

Monte Urpinu

 

 DAVIDE LENZA/FC

LA QUERELLE L’associazione incastrata nella lite tra I Sardi e Municipio: «Aspettiamo il via libera alla proposta»

 Tra i due litiganti, il terzo ci va di mezzo. Questa in sostanza il messaggio che l’associazione “Cresia” affida a una lettera aperta. A causa delle frizioni tra Comune e associazione “I Sardi ” sulla gestione della chiesetta Aragonese, è saltata la messa che don Mario Cugusi doveva celebrare ieri. Il piccolo tempio di monte Urpinu è finito al centro di una querelle tra l’assessorato alla Cultura e l’associazio - ne “I sardi”, a cui era stata affidata per una serie di attività. L’assessore Enrica Puggioni ha dunque chiesto a don Cugusi, che con l’associazione Cresia si è iscritto a “I Sardi”, di non celebrare messa. La questione non è di poco conto: quando don Cugusi venne trasferito dalla parrocchia di Sant’Eulalia ci fu una sorta di sollevazione popolare per farlo rimanere. Sullo sfondo una serie di contrasti con la diocesi guidata da Giuseppe Mani, tanto che i paramenti sacri non preservarono il vescovo da un’aperta contestazione che lo costrinse a una fuga precipitosa. La messa di ieri torna a far parlare di don Cugusi e l’associazione a cui fa capo precisa che c’è «un braccio di ferro fra terzi di cui noi di Cresia siamo del tutto estranei», scrive Paolo Fadda, tra i promotori dell’associa - zione, in una lettera pubblicata sul sito di Cresia, «Ma questa estraneità non ci impedisce di ribadire che il nostro intendimento era, e rimane, solo quello di voler rivitalizzare, con la cultura, un sito della nostra memoria di cagliaritani, dalla grande bellezza naturalistica e storica». E poi: «Se questo è tradire qualcosa di burocratico può anche essere, ma ritengo che l’intelligenza ed il buon senso – che non dovrebbero mancare al sindaco ed alla sua Giunta – possano essere sufficienti per superare l’incongruità formale (se è tale) di un controverso passaggio e, quindi, di poter dare via libera alla nostra proposta».