Rassegna Stampa

Sardegna 24

Resa dei conti per la chiesetta sconsacrata

Fonte: Sardegna 24
26 settembre 2011

Il Comune di Cagliari vuole indietro l’edificio storico affidato all’associazione fondata da un consigliere pd. Una messa negata fa scoppiare la polemica

di ALBERTO URGU a.urgu@sardegna24.net

Il destino della Chiesetta aragonese di via Pietro Leo, agita il centrosinistra cagliaritano.Ladecisione dell’assessore alla Cultura Enrica Puggioni, di non far svolgere una funzione religiosa adDonMarioCugusi nella chiesa sconsacrata è solo la punta del’’iceberg di un contenzioso con l’associazione culturale «I Sardi», che dal 2010 ha in gestione l’edificio sottoMonteUrpinu. La polemica infatti non riguarda affatto né l’ex parroco ribelle di Sant’Eulaliané l’associazione «Cresia», nata per sostenerlo nello scontro con l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Mani. Al centro ci sono le nuove regole che l'amministrazione di Cagliari vuole mettere in campo nella gestione dei suoi spazi culturali, non solo per il futuro ma anche per quelli già in essere. «Deve essere chiaro, spiega il capogruppo delPdDavide Carta, che noi abbiamo la massima stima per DonCugusi e per l’associazione Cresia. Qui è in discussione solamente la gestione di uno spazio di proprietà comunale ». Anche per il capogruppo di Sel, Sergio Mascia, il problemariguarda le regole«che devonoessere chiare e uguali per tutti. Su questi temi non possiamo permetterci sbandamenti, perché il nostro elettorato non lo capirebbe». Le fibrillazioni politiche sulla vicenda derivano dal fatto che l’associazione «I Sardi» fu fondata da Claudio Cugusi, che è anche il direttore responsabile della testata giornalistica che fa capo all’associazione. «Ma io non ho più nessun incarico gestionale e non me ne occupopiù dal 2003», replica Cugusi che nega ci possano essere collegamenti tra quanto sta succedendo e la sua attività politica. «Credo che nella vicenda della Chiesa aragonese, la cosa più saggia sarebbe quella di rivedere la convenzione tra amministrazione e associazione. La cosa che spero non accada è alla quale mi opporrò, è che l’edificio resti chiuso come era in precedenza. perché quella sarebbe una sconfitta per l’amministrazione ». Resta il fatto che intorno alla gestione degli spazi culturali si combatte una battaglia politica e le tensioni a inizio consiliatura per la presidenza della commissione Cultura, poi finita a Francesca Ghirra proprio a discapito dello stesso Cugusi, probabilmente non è estranea a queste vicende e alle nuove regole che l’assessore Puggioni ha preannunciato. Regole, che nell’affidamento della Chiesa Aragonese sarebbero venutemeno,almenoaquanto sostiene il consigliere Paolo Casu,che durante la scorsa consiliatura presentò una interrogazione in Consiglio comunale ed un esposto alla Corte dei conti, firmato insieme al collega Ettore Businco. Il fondamento dell’esposto è un possibile dannoerariale per l’amministrazione comunale, derivante dalla concessione gratuita della chiesetta all’associazione e, sempre secondo i proponenti, non rispettando il regolamento comunale per la concessione in uso degli immobili. La decisione dell'amministrazione comunale di stabilire regole nuove per la gestione dei centri culturali, compresi quelli con convenzioni già in attivo, ha fatto emergere il conflitto con l’associazione «i Sardi», che secondo quanto riscontrato con delle comunicazioni eunsopralluogoda funzionari del Comune non rispetterebbero i termini della convenzione. Che, a dire il vero sono abbastanza variegati. Si passa infatti dall’assistenza scolastica, ai corsi di lingua campidanese, ai corsi di cucina. Passando per allestimenti e realizzazioni di feste. Da parte sua, l’associazione invece reclama di non essere stata messa in condizioni di esercitare al meglio all’interno del locale. Ma i problemi per l’associazione «I Sardi» non sono ancora finito, perché lunedì sarà depositata una nuova interrogazione in Consiglio, firmata sempre da Paolo Casu insieme al consigliere dell’Udc, Gianni Chessa sull’assegnazione di una sede in possesso del Comune di Cagliari, in via Sonnino 177 sempre all’associazione «I Sardi» e sempre a titolo gratuito. Unadetermina del 2007, che stabilisce anche che spese telefoniche, luce, acqua e condominio siano tutte a carico dell’amministrazione. «Non si tratta di un accanimento nei confronti di questa o quella associazione, specifica Paolo Casu,masi tratta di garantire pari opportunitàca tutti, semplici cittadini o associazioni che siano».