Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Jovanotti, altro che Fango

Fonte: L'Unione Sarda
11 settembre 2008



Non sta fermo un attimo. Jovanotti balla e suda. Canta anche Non potho reposare e duetta virtualmente con Andrea Parodi. Salta e si agita in un safari musicale di due ore nel quale rilegge vent'anni della sua carriera e regala ai suoi fan alcuni brani del nuovo album. Safari appunto. Nei giorni scorsi aveva promesso un concerto tiratissimo, ad alto tasso energetico. Ieri sera davanti alle diecimila anime della Fiera ha tenuto fede alla parola data.
Lo spettacolo, organizzato dalla Soul & Mare Promotion, regala suoni potenti, tecnologia ed effetti speciali. Si parte alle 21,30. Una telecamera entra nel camerino e le immagini vengono irradiate dal mega schermo. C'è Jovanotti con la band. C'è anche la figlia Teresa. Cantano insieme Bella , le luci si spengono e il neosposo piomba sul palco. La giacca del cantante è illuminata da centinaia di piccole lampadine. Attacca con Coraggio e corre da una parte all'altra del palco attraversando una passerella.
La band è tostissima. In particolare la sezione ritmica affidata al grande Saturino, con Jovanotti dal 1991, e ai due batteristi: l' americano Mylious Johnson (che ha già suonato con Lorenzo nel tour seguito alla pubblicazione del disco Buon sangue ) e l'anglogiamaicano Gareth Brown. Sul palco anche Riccardo Onori (chitarre), Franco Santarnecchi (analog synt, piano vintage keys, fisarmonica e percussioni), Christian Riganò (digital keys, sequencer, tastiere e computer).
Con Safari lo show si incendia. Lorenzo non si ferma un attimo. Alterna vecchi brani a canzoni più recenti. Nella scaletta non c'è spazio per robe tipo La mia moto . In tribuna però non mancano i nostalgici di Jovanotti for president e si fanno notare per uno striscione la scritta Gimme five , reminescenze di fine anni Ottanta delle quali non c'è traccia nello spettacolo. La parte iniziale regala pezzi ultra conosciuti ( Serenata rap, A te, L'albero, Tanto, Una tribù che balla, Falla girare ) e nel bel mezzo del concerto un mini set acustico che propone Chissà se stai dormendo, Luna di città ad agosto, Morirò d'amore, Ti sposerò .
L'ombelico del mondo apre la terza parte dello show, che prosegue con In orbita, Fango, Mi fido di te, Mezzogiorno, Ragazzo fortunato, Non m'annoio e Piove e il ricordo di Domenico Modugno. «Questo è il mio primo concerto con un nuovo stato civile», dice il cantante. In platea fioccano gli striscioni e i cartelli con tanto di auguri. Lorenzo ringrazia e ricorda Andrea Parodi intonando Non potho reposare . Nella parte finale del brano lascia spazio alla voce dell'ex voce dei Tazenda. Forse non è il caso di Jovanotti, che di Parodi è stato un buon amico, ma negli ultimi tempi tutti gli artisti di rilievo che arrivano in Sardegna ricordano la figura dell'artista scomparso due anni fa. L'applauso è garantito. L'emozione pure. Chissà se le commemorazioni sono sempre sincere. Chissà.
FRANCESCO PINTORE

11/09/2008