Cagliari ancora vetrina internazionale. Dopo le regate mondiali che si sono succedute durante l'estate e il grande evento religioso della visita del Papa, da sabato prossimo il capoluogo ospiterà il Prix Italia. Una settimana dedicata a radio, televisione e web con i migliori programmi di 85 enti pubblici e privati in rappresentanza di 44 nazioni. Nel nuovo Terminal Crociere del porto, scelto come spettacolare location con vista mare da una parte e lo skyline del Castello sul fronte terra, si parleranno lingue di cinque continenti. Perché tra i paesi in concorso figurano, tra gli altri, emittenti e produzioni di India, Cina, Brasile, Stati Uniti, Canada e Africa. Una babele di programmi in concorso a Cagliari per partecipare a uno dei premi più prestigiosi del mondo, giunto quest'anno a festeggiare il sessantesimo anniversario. Cagliari ha strappato l'onore - e l'onere - di ospitare l'evento ad agguerriti avversari come Capri (dove nacque il Prix nel 1948), Napoli, Verona e altre importanti città che ambivano a celebrare la ricorrenza per il sicuro effetto mediatico e promozionale dato dalle dirette televisive e dai tanti passaggi sulle tre reti nazionali e sulle reti dei paesi stranieri. È la seconda volta che approda in città, la prima fu nel 1985.
PRIMATI «La scelta di Cagliari come sede si deve non solo per il suo mare e la cultura, ma come riconoscimento del ruolo che la Sardegna si è conquistata nel settore dei media e della comunicazione», spiega Romano Cannas, direttore della sede Rai regionale, nel presentare l'evento: «L'isola si trova al centro di una transizione epocale dalla vecchia Tv analogica alla Tv digitale. Dal 15 ottobre sarà la prima regione in Italia e in Europa a trasmettere esclusivamente sul digitale, cioè a fare da pesce pilota nella comunicazione del futuro». La Sardegna - rilancia Cannas - può vantare con giusto orgoglio altri primati come nessun'altra regione. Qui è nata la prima radio libera dopo la guerra, qui nel 1994 è stato ideato da Niki Grauso "Video on line", il primo provider italiano di Internet, e oggi c'è la realtà di Tiscali. Non a caso l'inventore del provider sardo, Renato Soru, è presente al Prix nella duplice veste di presidente della Regione (tra gli sponsor) e di esperto di comunicazione. «La Sardegna non è solo mare, ma una terra dove si può venire per lavorare e per un confronto di talenti come può essere il Premio Italia», sottolinea Soru durante la presentazione, ieri mattina nella sala conferenze del Terminal. Presenti dirigenti Rai, l'assessore regionale al turismo Luisanna Depau, il sindaco Emilio Floris e l'authority portuale Paolo Fadda che esalta la bellezza e la funzionalità della modernissima struttura destinata ad accogliere i crocieristi. «Oggi - dice Fadda - possiamo ospitare manifestazioni di ogni genere come quelle che abbiamo organizzato e che contiamo di promuovere in futuro nel discorso di una Cagliari sempre più turistica e legata al mare». Costo dell'operazione oltre un milione di euro - si vocifera in sala - con un robusto impegno della Regione: 420 mila euro. «Un investimento destinato alla promozione dell'immagine della Sardegna nel mondo» afferma la Depau.
Ieri il Terminal era un cantiere aperto, come una quinta di teatro, dove operai e tecnici correvano per realizzare gli stand e le sale. Lo scenario - per rimanere in tema - è quello di una bianca nave in cui da sabato si muoveranno i passeggeri e l'equipaggio del transatlantico Prix Italia. Il premio si presenta proprio come una nave da crociera su cui saliranno registi, attori, programmisti, esperti, giurati, tanti giornalisti e tutti quei personaggi che ruotano attorno al complesso mondo della comunicazione radiotelevisiva. E dal 1998 anche del web.
PROGRAMMA Impossibile enunciare tutti i punti dell'onnivoro programma che da sabato 13 a sabato 20 (dalle 9 a tarda sera) impegnerà addetti ai lavori e pubblico nel seguire eventi, incontri, workshop, anteprime, video e spettacoli. Bastano alcuni numeri per sintetizzare il Prix Italia: in concorso figurano 267 programmi di 44 paesi, 45 sono i programmi per il Premio Speciale "Comunicazione per la vita" e 11 quelli in gara per il Premio Speciale "Creatività ad alta definizione". I premi classici sono invece 14: sei per la radio, sei per la Tv e due per il Web. Undici le giurie chiamate a giudicare la qualità dei lavori. Grande attesa per gli incontri internazionali, quest'anno suddivisi in tre workshop: il primo ("Dal Web 2.0 al broadcast 2.0") traccerà lo scenario del cambiamento dei media tradizionali con l'arrivo dell'era digitale. Il secondo, "Le televisioni in Asia", aprirà la discussione sui programmi destinati a un' audience immensa, composta da centinaia di milioni di spettatori, di paesi come Cina e India. Il terzo workshop è dedicato, invece, a quella incredibile realtà che sono le radio africane, in molti paesi del Continente nero l'unico contatto con il mondo, gestite da coraggiosi giornalisti e da missionari. I tre appuntamenti saranno preceduti da un confronto (martedì ore 16) sul "Futuro prossimo dei media" e conclusi dal dibattito di sabato 20 (ore 19) sul "Futuro di Internet e del broadcasting".
ANTEPRIME RAI Ampio spazio, ovviamente, alla Rai che coglie l'occasione per presentare le anteprime di Raiuno, Raidue, Raitre e Radio Educational. La televisione di Stato seguirà l'evento con una rubrica quotidiana di 20 minuti (Speciale Prix Italia, su Raitre), la ripresa dell'inaugurazione con il concerto dell'orchestra della Rai (su Raidue) e infine la diretta su Raiuno per la cerimonia di chiusura all'anfiteatro romano sabato 20 (ore 18,30).
CARLO FIGARI
11/09/2008