Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tuvixeddu, sì al dialogo ma è armato

Fonte: La Nuova Sardegna
11 settembre 2008

GIOVEDÌ, 11 SETTEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

Il Municipio e il privato annunciano i ricorsi contro il nuovo blocco


La Regione: rimoduliamo il patto. Il Comune: solo soluzioni condivise



La Coimpresa è disponibile ma chiede «ripristino del diritto come dalle recenti sentenze»



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CAGLIARI. Tuvixeddu: la Regione ha chiesto di «rimodulare» l’accordo di programma del 2000, il Comune di arrivare a una soluzione «condivisa» e la Coimpresa che venga ristabilito «il diritto violato». Una posizione, quest’ultima, che non esclude la disponibilità all’ascolto di eventuali proposte. Un passo avanti verso lo sblocco della diatriba sul colle che ospita la necropoli punico romana? Indubbiamente, sì, seppure il dialogo resta «armato»: c’è il nuovo blocco imposto dalla Regione, da un alto; e il ricorso al Tar annuciato ieri da Comune e Coimpresa, dall’altro.
Nello stesso tempo, però, la Regione ha riconosciuto la sede dell’accordo di programma come luogo in cui rivedere quanto deciso sul colle. Il vertice di ieri è stato tenuto in Comune, all’interno del Comitato di vigilanza per l’accordo di programma, di cui è presidente il sindaco Emilio Floris. Un passo avanti, si è detto, ma ancora «armato».
Da oltre un anno e mezzo è in atto un braccio di ferro tra la Coimpresa e il Comune, da un lato; e la Regione, dall’altro. L’oggetto del contendere è il modo di intendere la salvaguardia e la valorizzazione della necropoli punico romana che insiste su Tuvixeddu. La questione era stata regolata con l’accordo di programma citato: firmato nel 2000, oltre che dalla Coimpresa, dal Comune (che aveva ricevuto dalla società quaranta ettari di terreno e il ridimensionamento di un vecchio debito legato a un contenzioso per dei terreni espropriati nella zona di via Castelli) e dalla Regione. L’atto di otto anni fa prevedeva un intervento di riqualificazione urbana, come ha ricordato ieri il primo cittadino, tra cui anche un parco archeologico naturalistico di ventitrè ettari (i cui lavori, appaltati dal Comune, sono fermi anche per l’intervento della magistratura); una serie di costruzioni in un’altra parte del colle, a lato di via is Maglias, per circa quattrocento appartamenti (che dovrebbe realizzare la Coimpresa); e una nuova viabilità, discorso ripreso ieri dalla Regione nella prospettiva di collegamento dal sistema dei colli alla litoranea.
Poi c’è stato l’intervento della Regione con una serie di atti volti a bloccare i lavori e ad allargare il vincolo di inedificabilità a tutto il colle. E Comune e Coimpresa hanno fatto ricorso al Tar, che ha annullato il nuovo vincolo. La Regione si è appellata al Consiglio di Stato che ha, però, sostanzialmente convalidato la precedente sentenza: forti errori procedurali (soprattutto nella costituzione della commissione al Paesaggio, quindi annullata) e sostanziali («sintomo di grave eccesso di potere sotto il profilo dello sviamento» e non coinvolgimento del Comune).
La Regione ha motivato il suo intervento sulla base del piano paesaggistico regionale (ppr) e del Codice Urbani, che nel 2004 ha normato la nuova sensibilità paesaggistica come bene culturale non commercializzabile; e sulla scia delle richieste di una parte dell’opinione pubblica composta anche da molti docenti universitari (in prima fila l’archeologo Giovanni Lilliu) e dagli ambientalisti. In particolare il governo dell’isola ha sottolineato anche il concetto di «bene paesaggistico come determinante per il recupero del senso storico e simbolico del luogo».
Come accennato, però, la magistratura amministrativa ha ravvisato molte irregolarità nell’azione della Regione. Ora quest’ultima ha ripreso il percorso per l’istituzione della commissione regionale al Paesaggio, l’unica che può motivare l’estensione del vincolo di inedificabilità a tutto il colle.
Durante l’incontro di ieri la Regione (rappresentata dagli assessori Carlo Mannoni, Lavori pubblici, Maria Antonietta Mongiu, Cultura, e Gian Valerio Sanna, Urbanistica) ha ribadito la volontà di trovare un accordo con proposte di compensazione o di indennizzo; il sindaco Emilio Floris ha sottolineato la necessità di un coinvolgimento del Comune (come previsto dal Codice Urbani); e la Coimpresa (rappresentata anche da Gualtiero e Giuseppe Cualbu) ha chiesto che venga ristabilita la legalità (come dalle recenti sentenze) e si è detta disponibile ad esaminare le eventuali proposte.