TAR. Lelio Lecis, a capo della Scuola d'Arte drammatica che ha in concessione la struttura, porta a giudizio l'amministrazione
La Giunta pensa al teatro per ospitare la danza, l'Accademia rischia di dover lasciare lo spazio
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Non più attori e compagnie teatrali a calcare lo storico palcoscenico, ma ballerini ed ensemble di danza. Anzi, per essere più precisi, l'Auditorium di piazzetta Dettori sarà presto chiamato ad ospitare “spettacoli di danza contemporanea”. È tutta giudiziaria la “guerra” esplosa tra la Scuola d'Arte Drammatica, guidata dal regista Lelio Lecis, ed il Comune che, in una recente delibera, ha deciso di cambiare gli indirizzi di alcuni centri d'arte e cultura cagliaritani, compreso lo storico teatro accanto all'ex liceo artistico. Lunedì scorso, la cancelleria del Tar Sardegna ha ricevuto il ricorso presentato dall'istituto che gestisce in concessione lo spazio di piazzetta Dettori: 12 pagine firmate dagli avvocati Eulo e Paolo Cotza che contestano la decisione presa dalla Giunta con delibera del 22 settembre scorso.
IL RICORSO «Con particolare riferimento al Teatro Auditorium - si legge nel ricorso - è stata prevista l'esternalizzazione per la programmazione di spettacoli di danza contemporanea. Ciò in spregio dei termini fissati dalla concessione (che scade il 31 dicembre 2012, ndr ) e senza prevedere rinnovi di sorta, come invece accaduto per altri operatori del settore».
I FINANZIAMENTI Non solo. Per le sue attività, l'associazione aveva già ricevuto due anni fa finanziamenti e spazi: il progetto “La scuola mediterranea Arti sceniche varie” (durata triennale, ma rinnovabile) prevedeva l'affidamento dell'Auditorium e di 5 stanze dell'ex liceo artistico, ma anche un contributo annuale minimo di 40 mila euro per tre anni (20 mila euro dal fondo servizi culturali e altri 20 mila dai servizi sociali). Attività iniziate nella seconda metà del 2009, ma senza che la convenzione col Comune fosse poi realmente firmata. Sta di fatto, comunque, che anche a febbraio la scuola ha ricevuto i 40 mila euro di contributo per il progetto. Ora, però, con la delibera di settembre rischia di dover lasciare l'Auditorium. Deciso che dovrà ospitare la danza contemporanea, il dirigente dovrà fare in modo che gli indirizzi vengano rispettati.
Ora la parola passa ai giudici della seconda sezione del Tar che, a breve, fisseranno la data dell'udienza e formeranno il collegio.
Francesco Pinna