COMUNE.
L'assessore all'Urbanistica: «Non possiamo bloccare i progetti»
Approvato il primo intervento in via Milano La premessa è che «il centrosinistra, quando era all'opposizione, ha combattuto una accesa battaglia contro l'edificazione in queste aree della città». E allora il fatto che la Giunta guidata da Massimo Zedda dia il via libera definitivo al contestatissimo cantiere di via Milano, di fronte alla basilica di Bonaria, o si appresti a dire sì ad altri progetti, suona un po' come un contrappasso. O come «uno scherzo del destino», come dice l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau.
LE AREE In tutto le zone Bs3*, quelle dove i proprietari possono costruire cedendo il 40 per cento dell'area al Comune dopo aver realizzato verde pubblico, nel Puc sono 35. E l'amministrazione di centrosinistra si troverà ad approvarne almeno 11: «Non possiamo bloccarle perché la procedura amministrativa è già andata troppo avanti e ci esporremmo a richieste di risarcimento danni e ad altri rischi che in questo momento le casse comunali non possono permettersi», precisa Frau. Le Bs3* sono state individuate dal Piano urbanistico comunale del 2001, e dopo 5 anni «sono diventate aree edificabili visto che il Comune non ha dato un'altra destinazione», come ha ricordato l'assessore durante una conferenza stampa, convocata ieri non a caso: è proprio di ieri la delibera della Giunta che ha dato il via libera al «piano attuativo del progetto per la costruzione della palazzina tra via Milano e via Taranto». Una pratica che ha ottenuto tutti i nulla osta necessari: dal via libera dell'Ufficio tutela del paesaggio della Regione, al sì delle soprintendenze ai Beni ambientali e paesaggistici e ai Beni archeologici.
I PROGETTI In tutto, su queste aree (112 mila metri quadri) verranno costruiti palazzi per 310 mila metri cubi. E saranno circa 62 mila i metri quadri di terreni ceduti al Comune dopo essere stati trasformati in verde pubblico e altri servizi per la città. Dopo via Milano, arriveranno altri progetti. Come quelli in fase di approvazione definitiva di via Praga, via Biasi, via delle Coccinelle, via Gherardeschi, via Vesalio e via Torricelli. Poi ci sono quelli che hanno già ricevuto un parere preventivo positivo, come i palazzi di via Nuoro, via Rossini, via Chiabrera, via Toti.
LE CONTROINDICAZIONI «Se l'amministrazione precedente avesse acquisito le aree avrebbe pagato solo l'esproprio», dice Frau. «Ora, intervenendo su un iter arrivato alla approvazione definitiva, noi dovremmo comprare l'area e pagare anche il valore delle volumetrie già approvate esponendoci ad azioni risarcitorie che questa amministrazione non si può permettere: troppo oneroso per le casse comunali, nonostante il centrosinistra abbia costantemente osteggiato questo tipo di interventi in aree originariamente destinate a verde pubblico e servizi».
Michele Ruffi