Il Comune non può modificare le scelte della passata Giunta
PIERLUIGI CARTA
CAGLIARI. Il conto della precedente amministrazione è esoso, e grava anche sulle aree destinate al verde pubblico e servizi, previste dall’ultimo Puc. L’approvazione dell’edificabilità delle zone destinate al verde spetta ora alla nuova giunta che, però, si trova, suo malgrado, davanti al fatto compiuto.
Molte delle 35 aree di proprietà privata riservate dal Puc al verde pubblico sono state precedentemente destinate alla costruzione di palazzi e palazzine.
Il completamento di questa onerosa operazione, nonostante sia stata oggetto di polemiche da parte del centrosinistra durante la giunta precedente, aspetta solo la firma dei nuovi amministratori. Atto obbligato, secondo quanto affermato da Palo Frau, assessore comunale all’Urbanistica: «Ora tocca a noi assistere alla fine di un processo già avviato dalla vecchia amministrazione».
Ieri la giunta aveva infatti in previsione l’approvazione dell’edificabilità in via Ravenna (zona S3).
«Sono necessari dunque i dovuti chiarimenti - spiega l’assessore Frau - in modo che alla cittadinanza non arrivi il messaggio che l’attuale giunta sia favorevole alle palazzine in aree per le quali l’attuale maggioranza ha precedentemente combattuto per salvaguardarle dal cemento».
Anni di battaglie in consiglio comunale conclusi quindi con uno scacco. La volontà politica però non basta, la povertà del budget alla quale soggiace l’amministrazione comunale non lascia margini d’azione e le pratiche già avviate non sono amovibili pena costi insostenibili per il bilancio attuale. Durante i cinque anni successivi all’approvazione del Puc l’amministrazione precedente aveva il potere di intervenire, quindi rivalersi nei confronti dei proprietari per attribuire alle aree diverse destinazioni. Spazi verdi, per chiarire, o al limite aree sosta. Dieci anni sono già trascorsi ed al privato oggi non serve più il nullaosta per edificare e la maggior parte dei lavori sono stati avviati. L’assessore specifica che «scaduti i cinque anni quindi si è creato un diritto rispetto alla proprietà di tali aree. Bloccare gli interventi in corso d’opera comporterebbe ora non solo la corresponsione del costo dell’area per gli espropri, ma si aggiungerebbe anche la volumetria asservita». Dei 35 tasselli classificati BS3 (310.000 mq) molti sono già andati a compimento, come in viale Poetto e in via Castiglione, in piazza Giovanni XXIII, a Pirri in via Italia vicino all’ex-Vetreria, in via Peretti ed in via del Sole. Altri invece sono in fase avanzata dell’iter di prossima conclusione. Ciò vale per le aree in via Nuoro, via Rossini, via Chiabrera e via Toti. La giunta ha quindi scarso margine d’azione per la maggioranza delle aree già compromesse.
«Restano pochissimi tasselli ancora gestibili, per i quali - assicura l’assessore Frau - cercheremo di applicare una serie di scelte che si fondino sul minor consumo di territorio possibile, avviando un processo di decisione condivisa insieme alle forze sociali, tra cui l’Ance (ovvero l’associazione nazionale costruttori edili) in ampie zone della città ancora suscettibili ai processi di riqualificazione».