Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il nostro Flauto Magico, così universale e colorato»

Fonte: L'Unione Sarda
21 novembre 2011

Martedì l'orchestra di Piazza Vittorio protagonista al Massimo di Cagliari

L'avventura dell'ensemble raccontata da Mario Tronco
Tre anni di successi con repliche ovunque nel nostro Paese e in Europa sono il biglietto da visita del “Flauto Magico” firmato dall'Orchestra di Piazza Vittorio che martedì al Massimo di Cagliari inaugura la stagione di prosa del Cedac. Sei spettacoli fino a sabato per questa singolare rilettura del capolavoro mozartiano, nata da un'idea di Daniele Abbado e sviluppata con Mario Tronco, fondatore del multietnico ensemble. «Mi chiamò tre anni e mezzo fa per invitarmi a un Flauto Magico di strada che stava organizzando a Reggio Emilia. Ogni piazza della città accoglieva un momento dell'opera», ricorda l'ex Avion Travel: «Mi chiese se volevo partecipare. Così, ho ripreso in mano la partitura e ho cominciato a immaginare l'opera come se fosse tramandata in maniera non scritta dai paesi a cui i musicisti appartengono».
L'originale è ambientata in Egitto…
«Noi abbiamo evitato ogni riferimento geografico, volevano dare un'idea un po' psichedelica e di sogno. L'Orchestra quando sale sul palco racconta un fatto contemporaneo».
Avete evitato anche i riferimenti alla massoneria...
«La massoneria di oggi non è certo quella dei tempi di Mozart. Il significato più puro è la fratellanza, e l'Orchestra di Piazza Vittorio la racconta in maniera inequivocabile».
Dal vostro Flauto saltano fuori pop, jazz, rock, reggae, blues, mambo: dell'opera di Amadeus cosa è rimasto?
«Le arie più importanti. C'è molta partitura di Mozart ma anche pezzi originali dell'orchestra. Nelle partiture abbiamo spesso lavorato quasi su suggestioni, cercando nelle note del compositore i riferimenti alle cose che più ci piacevano. L'aria della Regina della Notte, ad esempio, ha l'introduzione di O' Zappatore di Mario Merola, perché per me che vengo da Caserta, è la scena madre per eccellenza. L'aria di Papageno è proposta in chiave reggae».
E sul versante della narrazione?
«C'è stato qualche cambiamento. Il libretto originale mi è sempre sembrato misogino. Nella nostra versione, Pamina scappa con Papageno e Tamino, e la Regina della Notte e Sarasto si sposeranno».
Carlo Argiolas