Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Come ti gestisco l'impianto

Fonte: L'Unione Sarda
21 novembre 2011

SCUOLA DELLO SPORT. Una giornata dedicata agli aspetti legislativi e fiscali

Successo del seminario bis del Coni per i dirigenti

L'argomento è caldo. «Giusto ieri (giovedì, ndr )», annuncia Gianfranco Fara, presidente sardo del Coni, «la Regione ha trasferito ai comuni competenze per dieci milioni di euro da destinare agli impianti sportivi, metà per quelli pubblici e il resto per quelli privati. L'augurio è che siano spesi. Vorrei ricordare che Cagliari, come Nuoro e Oristano, ha da tre anni i soldi per il nuovo palazzetto ancora non utilizzati». Ieri a T Hotel si è parlato ancora di impianti, croce e delizia delle società sportive e delle amministrazioni, talvolta insufficienti e inadeguati, altre volte sovradimensionati e ingestibili.
SEMINARIO Il Coni ha sfruttato la propria Scuola dello Sport per promuovere un seminario di management sportivo, il cui tema era “Gestione degli impianti sportivi degli enti locali - Aspetti giuridico-amministrativi”. Sul tavolo, due avvocati, entrambi docenti della Scuola dello Sport del Coni: Ernesto Russo, presidente del Cestro Studi Fiscalità e Diritto dello Sport, e Carmen Musuraca. Di fronte, una settantina tra dirigenti sportivi e funzionari di enti locali, in pratica quelli che non avevano trovato posto lo scorso ottobre, quando il Coni aveva indetto il primo seminario in materia. Visto il successo (subito esauriti i cento posti disponibili), si è resa necessaria una replica.
GLI ARGOMENTI Quali impianti dare in gestione, a chi e con quali modalità. L'argomento è articolato e i due relatori hanno cercato di sintetizzarlo, cominciando dal suddividere gli impianti per tipo. E già definire l'impianto sportivo è cosa meno semplice di quanto si pensi. Perché lo sport si pratica in molti luoghi: negli stadi e nei palazzetti, nelle piste, nelle palestre, certo, ma anche in luoghi meno circoscritti: una gara ciclistica, una regata, una maratona impegnano un campo di gara ben più vasto e complesso, l'affidamento del quale comporta questioni di più articiolata risoluzione giuridica (per esempio, la gestione degli spazi pubblicitari).
LE LEGGI Districarsi nella giungla delle normative non è compito semplice per nessuno. L'assenza di una legge quadro sullo sport o l'esistenza del Coni (che per certi versi si configura come un vero e proprio ministero dello sport) sono elementi che rendono del tutto particolare la materia. Sia sulla gestione dell'attività sportiva, sia su quella degli impianti pubblici, tra i quali ci sono anche le palestre scolastiche o militari.
GLI APPALTI Con grande attenzione, i partecipanti hanno preso nota dei vari tipi di affidamento, di come la gestione può essere concessa direttamente a un ente o aggiudicata con una gara alla quale siano ammessi almeno cinque soggetti, dei modi in cui possono essere privilegiate (oppure no) le associazioni che operano nei territori di riferimento dell'impianto.
LA GESTIONE La cura di un impianto è difficile da definire anche in presenza dei due atti (concessione e convenzione), con i quali vengono stabilite le clausole. Sugli oneri, ad esempio, la distinzione tra manutenzione ordinaria e straordinaria ha confini sfumati: l'annosa questione dello stadio Sant'Elia e la querelle tra il proprietario Comune di Cagliari e il gestore Cagliari Calcio sono forse i casi più noti.
ASPETTI FISCALI Altro argomento che ha fatto drizzare le orecchie ai presenti, quello fiscale e tributario. Se l'eventuale canone di gestione (non sempre dovuto, anzi più spesso si riceve un contributo per il servizio svolto) è detraibile dall'Ires e esente da Iva, non così può dirsi per l'attività di ristoro all'interno dell'impianto. Lo scontrino è dovuto anche per le consumazioni nel bar sociale.
Carlo Alberto Melis