Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Quattro chilometri in bicicletta da piazza Matteotti al Poetto: arriva l’ora delle piste ciclabili

Fonte: La Nuova Sardegna
21 novembre 2011

Il Comune dà il via ai progetti esecutivi per la mobilità sostenibile: due milioni di euro per la rivincita delle due ruote sulle auto




CAGLIARI. Per ora ci sono soltanto dei cartelli che nei sogni degli appassionati indicano alcune delle strade ideali dove andare in bicicletta per la città. Ma presto le piste ciclabili potrebbero diventare un’abitudine dove passare tranquillamente senza il pericolo di essere investiti, permettendo alle due ruote di prendersi la rivincita sulle auto. Perchè «mettere una bici in ogni strada della città», come recita uno slogan, è quanto di più ecologico, sostenibile e solidale possa esserci.
Ci aveva provato la Giunta comunale precedente con il progetto bike sharing, letteralmente «condivisione della bicicletta»: in pratica prendevi la bici in una parte della città e la mollavi da un’altra parte. Bello, peccato che dalle parti di via Roma nessuno avesse pensato che è difficile coltivare la passione delle due ruote se mancano le strade dove andare. Ma adesso si cambia rotta: nei giorni scorsi sono stati stanziati 6 milioni di euro di finanziamenti regionali per la mobilità ciclabile e sono stati anche definiti gli interventi prioritari nell’area vasta di Cagliari. Un’altra buona notizia: il consiglio comunale ha votato all’unanimità un ordine del giorno che impegna sindaco e giunta a previlegiare «gli interventi più funzionali ed ecologici per la connessione con i comuni dell’hinterland». Alla fine dei conti il quadro degli interventi e della ripartizione delle risorse prevede per Cagliari oltre due milioni di euro, attraverso un piano organico di realizzazione di infrastrutture per la mobilità sostenibile. In pratica: si parla del completamento della pista ciclabile del Terramaini (a oggi l’unica veramente utilizzata), con il successivo collegamento ai percorsi ciclabili di Monserrato e a quelli ciclopedomnali dell’ex Vetreria di Pirri, del quartiere di Genneruxi e della zona dell’Amsicora. Ma si parla anche di un percorso, individuato con il numero 1, che dovrebbe permettere di raggiungere il Poetto in bicicletta partendo da piazza Matteotti e passando per Su Siccu e Bonaria. È previsto inoltre il completamento dell’anello che da piazza Giovani XXIII arriva a piazza Matteotti passando per via Liguria, via Campania, Is Mirrionis, Sant’Avendrace e viale Trieste. Spazio inoltre alla pista che entra nel parco del Molentargius e arriva a Quartu. Sogni? Intanto il tempo stringe: entro dicembre bisognerà presentare i progetti esecutivi che dovranno essere trasformati in appalti entro marzo 2012. Insomma, dalla prossima estate - in coincidenza con la stagione del turismo e l’arrivo dei vacanzieri - la bicicletta potrebbe consentire a Cagliari di scalare qualche posizione nella classifica nazionale sui metri ciclabili per abitante: nel 2010 erano meno di un metro per abitante, poca roba in confronto ai 34 metri di Reggio Emilia o ai 28 di Modena, anche se per fortuna lontano dallo zero spaccato di Nuoro. Ma c’è dell’altro che fa esultare gli appassionati delle due ruote, l’associazione amici della bicicletta di Cagliari in primo luogo: nell’ordine del giorno del Consiglio si parla infatti di di potenziamento dello bike sharing, della installazione di rastrelliere per le bici in diversi punti della città e anche di un programma di informazione e promozione della mobilità sostenibile nelle scuole. Ma l’asse portante, il vero ganglio vitale del progetto, dovrebbe diventare la cosidetta pista numero 1, che partirà dal centro intermodale più importante di Cagliari, dove convergono i treni delle Ferrovie dello Stato e i bus di Arts e Ctm, dove attraccano le navi per passeggeri e quelle delle crociere, in una posizione ideale per chi arriva dalla 130 e dalla Carlo Felice. Se non è la madre di tutte le piste ciclabili, poco ci manca: quattro chilometri quasi interamente piani (il punto più elevato, si fa per dire, sarebbe Ponte Vittorio) per arrivare in spiaggia in bicicletta. È sicuro che diventerà un percorso che i turisti prenderanno d’assalto: perchè non affrettare i tempi dei progetti?