TEATRO. Oggi i lavoratori incontrano Zedda. Diciotto allestimenti a rischio
L'ente non ha più pagato l'affitto di un magazzino
Un patrimonio immenso rischia di andare al macero: al Teatro lirico è stato comunicato che entro una ventina di giorni dovrà sgomberare il capannone di Monastir che aveva in affitto dal 2006, dove conservava gli allestimenti delle produzioni degli ultimi 15 anni. «Ufficialmente è stato protocollato l'atto esecutivo di pignoramento», spiega Massimiliano Cecalotti, artista del coro e sindacalista della Usb. «Il Teatro non ha pagato l'affitto per anni e nessuno lo sapeva. È assurdo che si sia arrivati a questo punto. Ne parleremo con il sindaco Massimo Zedda, presidente della Fondazione».
INDISCREZIONI La notizia ha lasciato sgomenti tutti i dipendenti del Lirico, anche per come è trapelata. «L'abbiamo saputo nei corridoi: il direttore amministrativo, Pietro Oggianu, ha chiamato dei tecnici per sapere se erano disponibili per lo sgombero del locale», rivela Cecalotti. Una voce che ha messo in allarme artisti, tecnici e maestranze. «Siamo andati a chiedere spiegazioni e Oggianu ci ha serenamente detto che c'era materiale deteriorato che sarebbe andato al macero».
UN GRANDE PATRIMONIO In realtà, come ha successivamente appurato il sindacalista, «in quel capannone ci sono ben 18 allestimenti completi di opere per un periodo che vanno dal 1995 al 2010». Dunque il Don Giovanni, Oedipe, Lucia di Lammermoor e Carmen, che ha vinto un premio Abbiati come migliore produzione italiana nel 2005/06. Materiale preziosissimo che potrebbe essere riutilizzato e che il Teatro può affittare o vendere. «In un periodo di crisi come quello che attraversa il Lirico, è una follia disfarsi di questa importante fonte di reddito», commenta Cecalotti.
L'ACCUSA L'artista non risparmia accuse a Oggiano («è un problema grave se il direttore amministrativo non conosce l'importanza di cosa viene custodito in quel magazzino») e al sovrintendente: «Una procedura esecutiva di pignoramento ha un iter molto lungo e l'essere arrivati a questo punto dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, l'enorme incapacità gestionale di Gennaro Di Benedetto». Il sovrintendente, sottolinea Cecalotti, «non ha nemmeno presentato un piano industriale. A questo punto non so se abbia davvero a cuore la sorte della struttura».
DAL SINDACO Per cercare di risolvere gli annosi problemi del Lirico, oggi lavoratori incontreranno il sindaco Massimo Zedda alle 17. «È il presidente della fondazione che gestisce il Teatro: gli chiederemo una posizione ufficiale e un'assunzione di responsabilità», afferma il sindacalista, «il tempo per capire il Teatro e i suoi problemi l'ha avuto e ora ci deve dire quale strategia intenda adottare per la sua salvezza». Altrimenti? «Sarà un autunno caldo».
Mario Gottardi