Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una pianista giapponese conquista il premio Porrino

Fonte: L'Unione Sarda
28 novembre 2011

LIRICO. Serata finale ieri a Cagliari del concorso degli Amici della Musica

Prima è Shoko Kawasaki, terzo Vincenzo Oliva

Le scuole di pianoforte sono come scuole di pensiero, accademie di impostazione e ispirazione differente, con idee talvolta divergenti anche sugli aspetti tecnici, oltre che sull'approccio interpretativo. E i 53 concorrenti che questa settimana si sono confrontati nelle selezioni del Premio Internazionale Porrino sono tutti lì a dimostrarlo. Russi, tedeschi, croati, cinesi, malesi, americani e qualche italiano: si parla un po' tutte le lingue del mondo in questa XX edizione del Porrino. A testimonianza di una partecipazione che va ben oltre l'abituale affluenza alle competizioni pianistiche.
Grazie anche alla lucida consapevolezza di Lucia Avallone, presidente degli Amici della Musica, che soprattutto in questa edizione ha saputo analizzare le dinamiche artistiche che animano i concorsi internazionali. Colto il fatto che i concorrenti spesso evitano le competizioni con giurie marcatamente orientate verso una stessa scuola pianistica, ha impostato la scelta della giuria 2011 sulla varietà, mettendo insieme concertisti e maestri rappresentanti dell'impostazione musicale di diverse scuole e nazioni. A partire dal presidente Andrea Padova affiancato dal direttore e pianista Hubert Stuppner, il musicista svedese Staffan Scheja, il concertista norvegese Einar Steen-Nøkleberg e la pianista ungherese Erika Lux.
Ascoltare i tre finalisti nel recital conclusivo, venerdì al Teatro Lirico di Cagliari, vale quindi come una panoramica sulle tematiche e le tendenze interpretative in atto nei diversi paesi. Vincenzo Oliva dà qualità raffinata ai pianissimo di Debussy e spaziando da Mozart a Schubert mostra la sensibilità più affine al comune sentire italiano. Attratta dalle sonorità forti, la russa Alexandra Troussova è animata da virtuosismo brillante e irruente. Precisa e attenta alle sfumature, la giapponese Shoko Kawasaki è delicata e aggraziata, ma anche ricca di determinazione e carattere nelle musiche di Bach e Liszt. Ed è a lei che la giuria ha scelto di assegnare il primo premio. A margine del successo di questa edizione, i punti critici restano legati all'incertezza di finanziamenti che si assottigliano vieppiù nel tempo. Mentre note positive vengono dalla collaborazione col Conservatorio e il Teatro Lirico, che ha offerto la giusta cornice al Porrino: un premio tra i più interessanti e longevi a livello nazionale.
Greca Piras