Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Comune Bando ginepraio parte l’appello a Passera

Fonte: Sardegna Quotidiano
28 novembre 2011

LA LETTERA L’architetetto-docente universitario Garofalo scrive al neo ministro per il concorso sulla progettazione della nuova Galleria d’arte: con quei criteri si uccide la libera concorrenza n «Gentile ministro Passera...». Inizia così, con l’appello al neoministro per lo Sviluppo e le Infrastrutture, la lettera che l’architetto Francesco Garofalo ha scritto per lamentarsi dell’eccesso di norme e requisiti richiesti nel bando del Comune per l’ampliamento della Galleria comunale d’arte. Una missiva, quella del professionista di Ancona, docente a Pescara e in università americane che hanno sede in Italia, che ha trovato ospitalità nelle pagine di cronaca politica del Corriere della Sera. Garofalo precisa che non ha intenzione di criticare il lavoro del municipio cagliaritano, “che anzi ha il merito di voler scegliere l'architetto mediante un confronto tra progetti”, ma punta il dito sulle leggi che gli uffici si sono trovati a dover applicare, che rendono difficile il mercato dei professionisti del settore. Come tanti, il professore può aver scaricato il bando pr la progettazione e ampliamento della Galleria dei Giardini Pubblici dal sito “Europa Concorsi”, dove negli ultimi giorni era il più cliccato. «Si tratta di una piccola opera del costo di costruzione di 2 milioni 600mila euro», scrive al ministro, ma le norme vigenti ingarbugliano la situazione. «Ai partecipanti è richiesto di dimostrare il possesso di requisiti tecnico- finanziari. Mi limito a due di essi», spiega Garofalo al ministro, «Il primo dice che dovrei avere fatturato almeno 388mila euro negli ultimi cinque anni. Il secondo che dovrei avere avuto almeno otto dipendenti per anno negli ultimi tre anni. Ora io chiedo a lei, che di aziende se ne intende, come potrei avere mantenuto otto dipendenti se avessi fatturato circa 80.000 euro l'anno?» E qui l’inghippo: gli studi d’architettura italiani, secondo i dati Cresme, hanno in media 1,2 addetti. «La libera concorrenza », deduce l’autore della lettera, «si restringe al 2-3 per cento dei potenziali concorrenti». Garofalo porta un altro esempio: «Per iscriversi bisogna compilare un modulo-domanda che consta di quarantacinque pagine di dichiarazioni varie (ed è solo l'inizio). Tenga infine conto», prosegue rivolgendosi a Passera, «che ogni professionista affronterà un costo non inferiore ai 5.000- 8.000 euro solo per partecipare al concorso». La missiva-appello si chiude con due quesiti: «Che contributo potrebbe dare all'economia del paese una ragionevole semplificazione e l'apertura a una reale concorrenza? Non è il caso di cambiare regole che riflettono un recepimento balordo delle norme europee?». E. F.