Il sì in Consiglio, ipotesi di 110 posti di lavoro. I Riformatori: «Scelta miope»
Centro di riabilitazione, nessuno spazio al turismo
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Sull'ex ospedale Marino non si potranno più trovare scuse. Il vecchio rudere è destinato finalmente a risorgere per ospitare un centro di riabilitazione di alto livello. È stato il Consiglio comunale a ufficializzare l'ultimo passaggio approvando la variante urbanistica proposta dalla Giunta. Dal Poetto sparirà quindi uno degli esempi di degrado e abbandono sopravvissuto per decenni. La città potrebbe aver perso però un'occasione per un rilancio in chiave turistica. Tesi portata avanti dal capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, Pierpaolo Vargiu: «Se la notizia fosse vera si tratterebbe di una scelta miope e schizofrenica, contraria agli interessi di sviluppo turistico della città di Cagliari».
Il progetto che verrà realizzato è stato elaborato dall'architetto Enzo Satta per conto della Prosperius, la società toscana che si è aggiudicata la gara dopo la rinuncia della Sa&Go. Da colonia a ospedale Marino, il colosso in abbandono al Poetto sarà quindi un polo sanitario che potrebbe comunque attirare turisti. Perché l'idea della società che ha vinto il bando è quella di farlo diventare sì un centro di riabilitazione, ma di lusso puntando soprattutto sulle persone anziane del nord Europa, della Germania e dei paesi Baltici. Ci potranno essere delle ramificazioni verso il recupero di sportivi (anche questi provenienti dall'estero) e a una parte dedicata alla fisioterapia.
LA RISTRUTTURAZIONE Il progetto prevede la restaurazione della vecchia struttura in cemento armato. Una parte delle volumetrie del vecchio pronto soccorso sarà trasferita nell'ex ospedale (nella splendida terrazza panoramica) e nello spazio tra la struttura e la strada che lo costeggia. Un totale di 5.230 metri cubi, in pieno rispetto con la concessione massima fissata a 5.378.
Una caratteristica predominante sarà la presenza delle chiusure in vetro delle portefinestre, compresa la copertura della terrazza. All'interno ci saranno, oltre alle sale per le attività mediche e riabilitative (compresa una palestra), anche spazi per i servizi di ristorazione e bar. L'ingresso è stato pensato al piano terra. Per la resurrezione dell'ex Marino serviranno decine di milioni di euro. E, almeno stando alle prime dichiarazioni fatte da Mario Bigazzi, titolare della Prosperius, l'opera darà lavoro a 110 persone. La proprietà resterà della Regione, ma la società ne avrà la concessione per mezzo secolo.
«UN ERRORE» Le critiche sono già arrivate. Vargiu ha detto un secco no: «Niente strutture di riabilitazione per anziani all'ex ospedale Marino di Cagliari, ma un centro benessere con servizi di alta qualità a forte attrattività turistica». Una proposta che il capogruppo dei Riformatori ha formalizzato in un'interrogazione urgente all'assessore regionale dei Lavori Pubblici, Angela Nonnis.
( m. v. )