Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Basta con i saldi fasulli»

Fonte: L'Unione Sarda
29 dicembre 2011

COMMERCIO. Le proposte dell'associazione per evitare la concorrenza sleale

La Confesercenti attacca i furbetti della vetrina

Sconti anticipati, qualsiasi sotterfugio per attirare la gente all'interno del negozio. Ai commercianti sleali replica il vertice dell'associazione: «Alcuni di noi, con espedienti di varia natura, anticipano i saldi, danneggiando così gli operatori che si attengono alle regole». A denunciare il comportamento illecito di diversi negozianti cittadini è la Confesercenti provinciale, che chiede alla Regione di rivedere le leggi che regolano gli sconti di fine stagione.
L'ANTICIPO «In questi giorni sono purtroppo numerosi i commercianti che stanno anticipando l'inizio dei saldi, proponendo pubblicità con sconti anche fino al 50% con l'utilizzo di sistemi informatici come la posta elettronica e gli sms, sia con scritte nelle proprie vetrine, falsando in questo modo il corretto svolgimento del mercato secondo le regole vigenti». Roberto Bolognese, responsabile provinciale dell'associazione degli esercenti, si scaglia contro i “furbetti” del commercio che aggirano le leggi (nemmeno in modo troppo nascosto), a scapito dei loro colleghi.
L'ACCUSA AL GOVERNO Ma Confesercenti prende di mira anche «le recenti novità legislative», che «oltre a uniformare l'inizio dei saldi al 5 gennaio invece che all'8, nulla hanno fatto relativamente ai sistemi coercitivi e sanzionatori per quanto riguarda i commercianti che anticipano le vendite, danneggiando gli operatori onesti».
LE PROPOSTE ALLA REGIONE L'associazione degli operatori commerciali però non si limita ad avanzare delle critiche ma ripresenta alcune delle sue proposte che mai sono state accolte dalle istituzioni. In primis «posticipare i saldi a fine gennaio», ma anche la modifica delle leggi locali che regolano le vendite di fine stagione. «Appare davvero indispensabile», afferma Bolognese, «che l'amministrazione comunale e quella regionale prendano in seria considerazione la necessità di modificare le norme che regolamentano i saldi, a tutela degli interessi dei commercianti onesti, che mai come in questo momento soffrono le conseguenze di questa concorrenza sleale che mette a repentaglio la sopravvivenza stessa delle piccole aziende».
I TRUCCHI Quello che potrebbero fare le istituzioni locali è evitare che i “furbetti” possano attuare i loro trucchi. Ad esempio, per evitare la sanzione, basta non scrivere la parola “saldi” in vetrina. Ma gli sconti vengono applicati lo stesso, in modo truffaldino. Inoltre «ci sembra altrettanto assurdo», spiega Confesercenti, «che vengano previste delle pene pecuniarie di mille euro per esercizi commerciali che, anticipando i saldi, ne incassano decine di migliaia, tra l'altro indipendentemente dalla dimensione della loro attività. Non può essere prevista una stessa sanzione per un negozio di 50 metri quadrati e per un negozio da 1.500».